La Paulownia, nuova fonte di reddito scaccia crisi?



Albero di Paulownia

Paulownia in fiore

Fiori di Paulownia

Capsule portasemi di Paulownia

Detaglio del fiore di Paulownia

PAULOWNIA
Paulownia Tomentosa

La Paulownia  un albero a rapido accrescimento, appartenente alla famiglia delle Scrophulariaceae, originario della Cina, dove è coltivato da più di 3000 anni per scopi, oltre che ornamentali, soprattutto produttivi. La lavorazione del suo legno , infatti, molto diffusa in oriente e sta prendendo piede marcatamente anche in occidente. In Italia esistono oggi delle coltivazioni intensive di Paulownia per finalità produttive (legno e combustibile) nelle regioni del nord. Questa specie predilige terreni ben drenati in aree di alta pianura, sviluppa apparato radicale profondo, ha un elevato potere pollonifero, non sviluppa rami nella parte bassa del fusto. La chioma si presenta globosa e piuttosto espansa, l'altezza pur arrivare a superare i 25/30 metri. La Paulownia  una pianta sempre verde nei climi tropicali, mentre assume un comportamento caduco nelle regioni a clima temperato come in Europa. Le foglie hanno una forma a cuore con lamina e possono raggiungere dimensioni anche di 70/80 centimetri. I fiori sono molto appariscenti, di gradevole profumo, riuniti in pannocchia, il colore può variare dal bianco al violetto: esercitano un forte potere attrattivo nei confronti delle api, grazie all'abbondante secrezione di nettare. A maturazione si trasformano in gruppi di grosse capsule leggermente pelose, di colore brunastro, leggere, legnose, grandi quanto una noce, di forma ovoidale, acuminate all'apice. Nel mese di ottobre le capsule si aprono consentendo l'uscita dei numerosi semi. Le capsule rimangono sull'albero per tutto il periodo invernale.

Seminare Paulownia. Niente di più divertente e appassionante per un seminatore incallito. Prima cosa dove recuperare i semi. Sul web ne troverete in abbondanza, specialmente della Paulownia Imperialis, quella piùù interessante forse, grazie alle sue enormi foglione che assomigliano a delle orecchie di elefante. Vi arriveranno in bustina in quantità. Purtroppo la percentuale di germinazione dei semi che hanno viaggiato non sarà elevata, dovrete cercare di interrarli il prima possibile, tenendoli umidi e caldi. Forse, se vi accontentate della Paulownia tormentosa, quella maggiormente diffusa qui da noi, dovreste riuscire piuttosto facilmente a trovare una pianta e raccogliere le capsule contenenti i semi direttamente dall'albero. Non è infatti infrequente incontrarne in giro. I semi, piccolissimi e alati, se interrati subito dopo la raccolta, mantengono un'elevata facoltà germinativa. E' interessante notare come in natura questi semi riescano a germinare meglio su terreni minerali, privi di vegetazione (cumuli di macerie, crepe di vecchie mura, cave a cielo aperto abbandonate, terreni recentemente arsi dal fuoco). Si potrebbe pertanto (io non l'ho mai testato ma mi farebbe piacere se qualcuno di voi lo facesse e ce ne rendesse partecipi) provare a ricreare tali condizioni, mescolando per esempio al terriccio un po' di sabbia e qualche calcinaccio sgretolato, pezzetti di tufo e perché no anche un po' di cenere da brace. Il tutto si può cuocere in forno a 220°C, oppure potremmo sistemare un po' di paglia secca sulla superficie dandole poi fuoco (fate attenzione a non incendiare la vostra casa). Quando le piantine nasceranno, vanno protette dal vento, dal freddo e dal sole diretto. Vaporizzate il terreno spesso e aumentate le ore di luce piena progressivamente. Vi consiglio di seminarle indoor verso i primi di marzo, così verso metà aprile sarete già in grado di portarle in esterno in luogo protetto. A maggio potrete già somministrare un concime organico per aiutarle a crescere.

Coltivazione della Paulownia. La sua coltivazione non presenta particolari difficoltà: non  facilmente attaccabile da parassiti o altre gravi patologie, ha un'elevata capacità di sfruttare l'azoto presente nel terreno e non teme temperature troppo rigide. L'apparato radicale si sviluppa in profondità: le radici della Paulownia possono raggiungere molti metri di profondità. La specie più rustica  di sicuro la Paulownia tomentosa, che  anche quella più diffusa in Europa, dove può resistere per un paio di giorni anche a temperature minime di 25 °C! La Paulownia elongata e la fortunei sono meno rustiche e temono maggiormente il freddo, anche se tuttavia il loro limite di sopportazione rimane comunque elevato: rispettivamente 16 °C e 13 °C. Di contro anche temperature elevate possono rappresentare una minaccia. La crescita, infatti, può rallentare con temperature superiori ai 38 °C. Le Paulownie hanno una buona capacità di adattamento per quanto concerne l'umidità, sviluppandosi discretamente sia in regioni poco piovose (a patto che possano essere regolarmente irrigate nel periodo estivo) che in regioni con precipitazioni più abbondanti; sono invece più esigenti sul terreno. Questo deve essere fertile e profondo, con struttura sciolta e di consistenza limosa e sabbiosa, la salinità dovrà essere inferiore allo 0,05%, mentre il pH potrà variare tra 5 e 8. L'elemento in assoluto più importante  il drenaggio. Infatti, le Paulownie, pur richiedendo molta acqua per svilupparsi rapidamente, hanno pochissima tolleranza al ristagno e possono morire quando il terreno  sommerso per qualche giorno nel periodo vegetativo e per 2-3 settimane nel periodo di riposo. Quanto alla luce le Paulownie sono sicuramente piante eliofile, bisognerà pertanto ragionare bene quando si mettono a dimora per evitare che altri alberi d'alto fusto possano con la loro ombra limitarne lo sviluppo. Le Paulownie si sviluppano molto rapidamente e già dopo 3 o 4 anni iniziano a fiorire. Il diametro del fusto si sviluppa a ritmi sostenuti nei primi 10-15 anni, con incrementi che possono essere anche di 4-5 centimetri l’anno. Si raccomanda di accompagnarne la crescita con un tutore per evitare che una forte raffica di vento nei primi anni ve la faccia ritrovare nel giardino del vicino (cosa successa davvero!). Non  una pianta longeva e a 40 anni  già vecchia e inizia a deperire. Dimenticatevela pertanto se dovete festeggiare una nascita o piantarla per ricordare un qualche evento significativo per la vostra vita. Tra 40 anni armati di sega foraggerete il vostro mitico caminetto. Approfondendo la ricerca tuttavia ho trovato un'altra fonte abbastanza accreditata secondo la quale se persistono le condizioni ideali questa specie può arrivare anche a vivere per 2 o 3 secoli. Chi avrà ragione? Quando starete per tirare le cuoia, guardate fuori in giardino e poi inviatemi un’e-mail cos aggiornerà il sito (ammesso che io sia ancora in vita).


A seguire un elenco delle specie principali:

Paulownia tomentosa
Paulownia fargesii
 Paulownia elongata
 Paulownia Imperialis
 Paulownia catalpifolia
 Paulownia fortunei
 Paulownia kawakamii
 Paulownia taiwaniana
Paulownia duclouxii
Paulownia mikado
Paulownia speciosa

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Curiosità rilevanti. E per finire un po’ di curiosità:  una bellissima pianta per scopi puramente ornamentali, i fiori sono belli e profumati, e soprattutto cresce con una velocità impressionante. Gì questo dovrebbe bastare per far scattare in voi l'istinto seminatorio o la sindrome acuta del creatore vegetal-botanico. Mi voglio rovinare, vi aggiungo questo: ha un ottimo potere mellifero, il suo legno  di ottima qualità per essere lavorato, può svolgere in alternativa una funzione energetica essendo un buon combustibile (in Italia la Paulownia è coltivata proprio per il suo legno). Inoltre ha la capacità di assorbire elementi inquinanti dal terreno e può svolgere pertanto una funzione di bonifica. E per finire la leggera e viscosa peluria del suo generoso fogliame  in grado di trattenere il particolato presente nell'aria. Perché allora, visto che ci violentano costruendoci i termovalorizzatori o le centrali a carbone sotto casa, non rispondiamo andando a sistemare piante di Paulownia a tradimento di notte in ognidove? Buona paulownizzazione del mondo a tutti i seminatori.

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