Che fine farà la linea ferroviaria Gioia - Rocchetta Sant'Antonio?
Ferrovia Rocchetta Sant'Antonio – Gioia del Colle
La ferrovia Rocchetta Sant'Antonio – Gioia del
Colle è una linea ferroviaria italiana, a binario semplice e non elettrificato, che
collega Rocchetta
Sant'Antonio a Gioia del Colle.
Gestita da Rete Ferroviaria Italiana (RFI), è considerata facente parte della rete complementare della Puglia; per alcuni chilometri corre in territorio lucano. Ferrovia Spinazzola-Spinazzola Città
La ferrovia Spinazzola-Spinazzola Città era una
breve linea ferroviaria a scartamento normale
delle Ferrovie dello
Stato, oggi dismessa, che univa la città omonima alla sua stazione
posta sulle li Alla fine degli anni trenta il centro abitato di Spinazzola venne collegato con la sua
stazione ferroviaria mediante una breve linea ferroviaria di circa 2 km
che terminava con un semplice tronchino munito di marciapiedi; questa prendeva
il nome di Spinazzola Città. La linea venne esercitata "a spola" con
l'impiego di automotrici ALb 25
sostituite in seguito da ALn 772 e
infine da ALn 668.
Il 15 settembre 1938,
dopo anni di richieste, il centro abitato di Spinazzola venne collegato con la
sua stazione ferroviaria mediante una breve linea che partiva dalla stazione di
Spinazzola e raggiungeva il centro della città terminando con un semplice
tronchino munito di marciapiedi. Per distinguerla dalla stazione esistente
questa prese il nome di “Spinazzola Città”.
La linea, data la brevità, venne esercitata "a
spola" con l'impiego di automotrici monocabina Fiat del tipo ALb 25
che circolarono anche su altre piccole tratte di ferrovia. In orario vennero
previste 21 coppie di treni giornaliere con inizio alle ore 4,14 del mattino da
Spinazzola e termine alle ore 23,30 con l'ultima corsa di rientro. Di queste
solo 7 coppie erano limitate al semplice percorso mentre le altre erano
originarie o proseguivano per Barletta, Gioia del Colle o Rocchetta.
In seguito le piccole ALb 25 vennero sostituite dalle
più capienti ALn 772
e infine, dagli anni settanta,
dalle ALn 668.
Nell'orario del 1975 risultavano 33 coppie di corse giornaliere, di cui alcune
periodiche, con estensione delle ore di servizio; la prima corsa del mattino
era alle ore 2,58 e l'ultima serale alle ore 0,12. Tutte le corse erano
limitate al breve tragitto con eventuali coincidenze a Spinazzola stazione. A
partire dal 17 dicembre 1985 il servizio ferroviario con Spinazzola Città è
stato soppresso e sostituito con autobus. A partire dal 1986 il servizio ferroviario con
Spinazzola Città venne soppresso e sostituito con autobus. Il decreto
ministeriale di chiusura del 15 aprile 1987 ha sancito la definitiva scomparsa
del breve tronco di ferrovia. nee ferroviarie Rocchetta-Gioia del Colle e
Barletta-Spinazzola. Il decreto
ministeriale di chiusura del 15 aprile 1987
ha sancito la definitiva scomparsa del breve tronco di ferrovia che è stata
smantellata e sulla cui sede è stata poi realizzata una pista ciclabile
Dopo la chiusura definitiva del tronco Avellino-rocchetta sant’Antonio, anche la linea Gioia-Rocchetta è destinata a una lenta e inesorabile agonia (specie nell'ultima tratta Spinazzola-Rocchetta), in nome delle logiche di profitto, per le quali le FS segano i rami secchi, dimenticando le antiche fatiche fatte dopo l'Unità d'Italia per collegare le aree interne del nostro meridione. Eppure ci troviamo davanti a uno straordinario vettore di turismo rurale, un trenino lento del paesaggio, che attraversando l'alta murgia e il subappennino dauno sul versante pugliese (con ulteriore possibilità di raccordo con l'area dei trulli e della murgia brindisina e salentina, tramite le FSE), il Vulture melfese in Lucania e l'Irpinia e la sinusoide dell'Ofanto in Campania, consentirebbe di legare aree storicamente staccate fra loro, ma che condividono un inestimabile valore paesaggistico e storico. Non dimentichiamoci che la stessa Via Appia coincide per larga parte col tracciato ferroviario Gioia-Avellino...ma ovviamente le menti del "sistema binario italico" non si spingono in congetture così auliche e che potrebbero essere di ulteriore stimolo allo sviluppo e alla conoscenza del nostro territorio
Rocco Michele Renna
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