Ponte Acquedotto o ponte Borbonico o Orsiniano e la sorgente di S.Angelo



Ponte Acquedotto

Il ponte collega le due sponde del torrente Gravina dando vita ad uno splendido panorama dell’habitat rupestre.
 È stato costruito intorno alla metà del ‘700 per portare sotto le mura della città le acque della sorgente S. Angelo.
 Ha origine sulla via che conduce a Dolcecanto. Da lì con un tracciato di oltre tre chilometri in linea d’aria raggiunge il serbatoio, dopo aver attraversato tutta l’area archeologica di Padre Eterno.
Le opere di manutenzione che si sono susseguite nel corso del tempo hanno modificato alcuni tratti ma la struttura settecentesca è ancora visibile.
L’acquedotto è costituito da un’ampia galleria che ospita i canali che, secondo un sistema di uso fin dal periodo romano, convogliano l’acqua all’interno un serbatoio, dove il rallentamento del flusso idrico
consente il deposito delle impurità in una vasca di decantazione. Di qui, attraverso un’altra condotta l’acqua viene convogliata verso la fontana sul ponte in prossimità della Madonna della Stella.
L’opera considerata la notevole superficie ha richiesto un grande impegno, basti pensare alle 6 diramazioni
e agli oltre 60 pozzi.
Lungo il tragitto sulle pareti sono visibili le nicchie ricavate per l’alloggiamento delle lampade a olio ed i gradini per l’accesso ai pozzi.
È stato oggetto di restauro e consolidamento nell’anno 2009

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