LA POLIZIA MUNICIPALE DI GRAVINA DALLA MILIZIA CITTADINA DEI LONGOBARDI ALLA FINE DEL XX SECOLO




Un carissimo Amico, con la "A" maiuscola oggi mi ha fatto un dono bellissimo, frutto delle sue ricerche sull'arma della Polizia Municipale di Gravina, due libri che la città non ha molto apprezzato e che invece mi accingo a leggere con voracità, non è forse vero il detto "Nemo propheta in patria"? "Nessuno è profeta nella [propria] patria"
Mi ha fatto una dedica bellissima, anche se per mia tendenza i detti piemontesi li aborro, in questo caso l’ho apprezzata moltissimo in quanto era l’unico modo per esprimere il suo sentimento verso una questione annosa della nostra terra, riscoprire il nostro passato per affrontare con dignità il futuro.

Com. Amedeo Visci
Forse il solito ostico ultras vedrebbe male il fatto di avere usato la dedica in piemontese ma questo ottuso  modo di vedere le cose di certa gente fa anche parte della forma mentis che ci hanno inculcato con il tempo, ragionare con il metro calcistico su ogni cosa e non essere obiettivi.
Ma Amedeo sa benissimo quello che fa e la sua dedica in piemontese equivale a quello che sempre dico io, se non puoi battere il tuo nemico alleati con esso e battilo dal di dentro, cosi il caro Amedeo con questa dedica mi fa capire quanto anche lui conosce la verità sul passato e mi incita a capire il mio nemico (per modo di dire) e a batterlo dal di dentro.
Posso solo ringraziarlo di vero cuore per queste pillole di storia frutto del sudore della sua fronte e soprattutto dei calli che la penna ha fatto alla sua mano.
Il nostro conterraneo della ex terra Duosiciliana, 
merita la coccarda da Brigante ad Honorem per il suo amore per la sua vera patria e per quanto fa per portarne alla luce particolari ai più inediti di una città bellissima un tempo,  ora ridotta malissimo come tante altre, per colpa dell’invasione savoiarda mascherata da unità .
Invasione che ha gettato un ombra di medioevalismo storico sul nostro fiorente passato a favore di menzogne storiche risorgimentali italofile.
Solo per giustificare il sacco del Regno delle due Sicilie ad opera di ladri di cavalli e assassini che passano oggi come padri della patria, ma della loro patria non la nostra (ma questa è un altra storia).

Posso solo aggiungere Grazie Amico mio e chiedere ai fratelli duosiciliani di apprezzare ancor di più i suoi sforzi di portare alla luce briciole di verità storica, briciole che una volta scoperte sono gigantesche pietre miliari del revisionismo storico.
Metterò in pratica il tuo consiglio “davanè” dipanerò e sgarbuglierò la storia nel miglior modo possibile anche dall'interno.

ma chi è Amedeo Visci:
Laureato in Scienze Politiche, agente di polizia Municipale (all’epoca 1996 ora dirigente) del comune di Gravina in Puglia. È alla sua terza pubblicazione avendo dato alle stampe nel 1992, Gravina tra crepuscolo giolittiano e Grande Guerra (1909 – 1919) e, nel 1994, Finestra sull’azzurro. La straordinaria storia del lino

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