Mussolini distrusse la terra di lavoro

Mussolini distrusse la terra di lavoro

Attualmente con il termine Terra di Lavoro si intende il territorio della Provincia di Caserta. Forse non tutti sanno che Terra di Lavoro ha un significato molto più ampio ed intende una regione storico-geografica dell’Italia Meridionale ben più ampia della Provincia di Caserta. Le origini di Terra di Lavoro sono molto antiche e non si conosce il significato preciso del termine, anche se tradizionalmente si fa riferimento all’opulenza della regione. Nel Regno delle Due Sicilie Terra di Lavoro comprendeva i territori che oggi sono divisi tra la Provincia di Caserta, Provincia di Benevento, Provincia di Napoli, Provincia di Isernia, Provincia di Frosinone e Provincia di Latina. Stiamo parlando di un territorio vastissimo infatti questa era una delle più grandi regioni del Regno d’Italia. Quindi ancora ai primi del ‘900 la zona di Gaeta, di Cassino, di Sora, di Venafro, appartenevano a Terra di Lavoro che aveva come capoluogo Caserta (in passato Capua). Durante il fascismo si verificarono dei fatti che cambiarono la storia del nostro territorio. Benito Mussolini varò una riforma amministrativa che prevedeva la creazione di nuove provincie. Stranamente l’unica provincia ad essere abolita fu proprio la Provincia di Terra di Lavoro. Questo avvenne nel 1927. Terra di Lavoro fu spartita tra diverse province. Alcuni comuni (quelli della zona di Sora), andarono alla neonata Provincia di Frosinone. Altri andarono alla Provincia di Campobasso, tra cui anche i comuni della zona di Pratella. Alcuni andarono alla Provincia di Benevento, mentre i comuni della zona di Gaeta andarono alla Provincia di Roma. Tutto il resto, quindi anche i comuni dell’Alto Casertano, andarono nella Provincia di Napoli. Non si conoscono i veri motivi che portarono il Duce alla soppressione della Provincia. I motivi ufficiali furono quelli di voler rendere più ampia la Provincia di Napoli. Vi sono poi dei motivi ufficiosi, delle voci popolari. Negli ambienti di destra si è sempre vociferato che Mussolini abolì Terra di Lavoro poichè la considerava ingestibile a causa della presenza della camorra. In altri ambienti si ritiene che Mussolini volle punire la classe dirigente casertana probabilmente per dei litigi che vi erano stati. I motivi reali restano ancora oscuri. In seguito nel 1934 fu istituita la Provincia di Littoria (l’odierna Latina) e i comuni della zona di Gaeta passarono lì. La Provincia di Caserta fu istituita di nuovo nel 1945 nei confini che conosciamo oggi. Purtroppo quella decisione ha penalizzato il Sud Italia. Infatti con la costituzione delle regioni nel 1970, la Provincia di Frosinone e la Provincia di Latina andarono nella Regione del Lazio. Quindi tutti quei territori come Cassino o Gaeta che per secoli sono appartenuti a Caserta, oggi appartengono a Roma. La decisione di Mussolini andò ad avvantaggiare proprio la capitale e penalizzare Napoli. Se si voleva allargare la Provincia di Napoli si poteva abolire Terra di Lavoro e fare una Provincia di Napoli allargata fino a Gaeta e Cassino, regione che peraltro in passato è esistita. E forse giunto il momento di discutere di una possibile riorganizzazione amministrativa di Terra di Lavoro e portarla all’antica estensione?

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