La prima pistola automatica nel Regno delle Due Sicilie

 UN primato sconosciuto

 La prima pistola automatica nel Regno delle Due Sicilie


Oggi parliamo di un primato sconosciuto ai più, parliamo di armi automatiche e non solo, io non sapevo che anche nelle armi automatiche detenevamo un primato invidiabile, abbiamo creato il prototipo della Wichester, proprio qui nella nostra bella terra, Innanzitutto va detto che il sig. Oliver Fischer Winchester non era un armaiolo, né inventò alcun meccanismo riguardante le armi che ne portano il nome. Imprenditorialmente nasce come camiciaio, ma era un uomo con un buon fiuto per gli affari, così nel 1857 acquisì la maggioranza delle azioni di una società fondata da due armaioli che in seguito divennero famosi per i loro revolver: i signori Smith e Wesson, Questi ultimi, avevano perfezionato l’idea di un tale Lewis Jennings, che a sua volta si era ispirato all’invenzione di un newyorchese, Walter Hunt. Il fucile di Hunt utilizzava una particolare munizione, chiamata dallo stesso inventore “Rocket Ball” che conteneva il propellente all’interno del rivestimento di piombo, mentre il fulminante era innescato da un meccanismo a parte. Di quest’arma (che non entrò mai nella fase di produzione) esiste un solo esemplare e fa parte della collezione Winchester. Lewis Jennings perfezionò i concetti latenti nel progetto di Hunt e diede il via a una produzione iniziale, tra il 1850 e il 1852 di 1.000 esemplari di un fucile a ripetizione che usava proiettili di piombo con un sistema d’innesco automatico. Il Jennings rappresentò un assoluto insuccesso commerciale, causa la complessità del progetto, la conseguente delicatezza, nonché la scarsa potenza del munizionamento impiegato. Dopo il naufragio dell’impresa di Jennings, Smith e Wesson continuarono le ricerche che portarono, grazie a nuovi finanziatori alla realizzazione delle pistole Volcanic, che precorrevano nelle forme e nei principi ciò che poi sarebbe diventato il fucile Winchester. Vale la pena di aprire una piccola parentesi sulla diatriba che da anni vuole contrapposte da una parte le armi della serie Volcanic e dall’altra le pistole realizzate nelle Due Sicilie dall’armaiolo Venditti. Esse sono in sostanza identiche e chi abbia copiato l’altro, rimane ancora questione aperta, Sebbene romanticismo e amor patrio potrebbero farci dire che il Winchester è stato “inventato” in Italia, va detto ad onor del vero che analizzando le armi che avrebbero portato alla costruzione delle Volcanic. Appare chiaro che queste scaturiscono da una catena d’invenzioni che parte dall’idea iniziale di Hunt, come già spiegato più sopra, mentre non si spiega come la Venditti sia spuntata praticamente “dal nulla”. Comunque sia, la Venditti non ebbe seguito e la Volcanic non ebbe grande successo di pubblico.  


 






LE ARMI - LE BASCULE - GLI OROLOGI DA TORREDI LANCUSI
Nel 1763 nel Palazzo Barra a Lancusi è installata la Reale Manifattura dei Piastrinari e degli Acciarini dei Borbone, retta da un'amministrazione Militare del reparto dell7Artiglieria, che fabbricava il famoso acciarino alla "michelatta", un particolare meccanismo a molla che accendeva la carica di lancio.
Nel Dizionario Geografico ragionato del Regno di Napoli del 1806 Giustiniani scrive "Lancusi, Casale dello Stato di Sanseverino, in Principato Citeriore, in Diocesi di Salerno, ha molti addetti alla fabbrica di fucili da schioppo, ed un tempo più che in oggi vi furono valenti artefici".
E' da ricordare che Bernardino e Antonio D'Auria, da qualche tempo producevano schioppi da caccia e anche per loro merito la Campania era divenuta una regione tecnicamente evoluta nel campo dell'arma da fuoco.
Lancusi era uno scrigno dell'Arte, perché, tra i valenti artefici, nel 1823, troviamo Giovanni Venditti, il creatore della prima pistola automatica, poi, per la chiusura della reale Fabbrica da cui dipendeva, costretto a emigrare negli Stati Uniti dove il " brevetto venne "carpito", dando origine alla fabbricazione del famoso Winchester a ripetizione (Michele Sessa - Lancusi - dalla Baronia del XVI secolo ai giorni nostri").
La Pistola Venditti è nel Museo delle Armi di Milano.
Nel 1816 Lancusi fabbricava cento acciarini finiti ogni settimana e la fabbrica era presidiata, giorno e notte, da un distaccamento militare.
La data della cessazione totale è del 1840, anche se per brevi periodi l'officina riaprirà i battenti.
Riportiamo gli Armaioli non arruolati nella Manifattura di Lancusi:
A Lancusi nel 1818 risultano: quattro accavallatoti (Angelo Mariano, Tommaso Cafari, Nicandro Capaldo e Ignazio Barbuto);
13 sgrossatori (Michele D'Auria, Gennaro Rotondo, Domenico Rinaldi^ Gennaro De Simone, Michele Sarno, Antonio D'Auria, Michele Bastrari fu Giovanni, Bernardino D'Auria, Persio Cafaro, Fiorentino Papa, Pasquale Mariano, Angelo Papa, Aniello Landi); 9 pulitori (Michele D'Auria, Michele Barbuti, Giovanni Rizzi, Giuseppe Citro, Gennaro Ponza, Michele Buccheri, Angelo Andrea Pisani, Gaetano Penza, Nicola Capaldi); senza qualifica (Raffaele D'Auria);
Nell'ottobre del 1820, risultano: Michele Ricciardi, Ventura Nastri, Michele D'Auria, Gaetano Nastri, Guglielmo Pennino, Licandro Capaldo, Lorenzo Landi, Andrea Landi, Antonio Pacifico, Agostino Carpentiere, Emanuele D'Oria, Giuseppe Penza, Gennaro Capaldo, Felice Papa, Ignazio Barbuto, Tommaso Cafora, Angelo Nastri, Pietro Pacifico, Giovanni Romano e Matteo Carpentiere.

RINOMATA E PREMIATA FABBRICA di Orologi da Torre - Municipi - Campanili - ferrovie - Stabilimenti industriali, ecc. RAFFAELE DE CARO - Officina di Costruzione in Lancusi (Salerno).
Forniva, con moderni macchinari, perfezione ed assoluta convenienza, impianti di orologi pubblici o la riparazione di orologi esistenti, adattando quadranti di marmo, di metallo trasparente e di cristallo. I migliori per solidità e rendimento; semplici per la manutenzione, precisi e un funzionamento garantito per venti anni (ultimo sistema Mr Lèpante & Wigner e Mr Bernard di Parigi).
Campane e timpani, per orologi e Chiese, di finissimo bronzo.
Milziade Nastri nel 1890 ci fornisce l'elenco degli orologi nuovi costruiti e sistemati a:
Ariano di Puglia, Pregiato di Cava, Borgo di Montoro, Villanova del Battista, Amorosi, S. Nazzaro, Calvi, Benevento (Prefettura), S. Stefano del Sole, Penta, Lancusi, Mercato S. Severino, Oscato, S. Cipriano Picentino, Capitignano, Sieti, Calitri, Piano di Montoro, Oliveto Citra,
Agropoli Spiano, S. Angelo, Ferrari di Serino, Parolise, Monteleone di Puglia, Accadia, Castiglione del Genovesi, S. Mango di Salerno, Ponte Cagnano, Panarano, Pianura, Sperone, S. Gennariello, Amalfi, Aiello (Avellino), Castelvetere sul Calore, Sacco, S. Potito, Calvi (S. Nazzaro), Saviano, S. Paolo Belsito, S. Erasmo-Domicella, Ottati, Ospedaletto d'Alpinolo, Nusco, Maiori, Montecorvino Rovella....e tutti orologi con sul quadrante DE CARO - Lancusi.
E poi, la piccola bottega, il lavoro, la forgia le scintille e la polvere, l'aria grigia di fumo, il rumore assordante dei martelli e delle lime; i rumori stridenti misti ai vocii, mani veloci e sapienti...
Giacomo Acutino fu Alfonso, maestro di bilico (oltre ottanta quelli fabbricati, in Campania); Luigi e Pasquale Cutino, altri antesignani per le bascule e per le bilance.
Una miriade di piccole botteghe con quel lavoro manuale creativo, duro e faticoso, di grande abilità, preciso... dell'Artigiano!
Un MUSEO degli antichi torni-manuali, preziosi cimeli, arnesi da lavoro, martelli, lime, arnesi poveri ma preziosi, i banchi, la forgia...
Il gusto, la laboriosità, l'umiltà, la lealtà, l'onestà...
Migliaia di anonimi staderai e costruttori di bascule da ricordare e da onorare... anche questa è Cultura, Ma dirlo a CHI? Sordi e ciechi perché la verità sul nostro passato non si deve sapere per ordine della massoneria che ha creato l’Italia...

vi ringrazio per averlo letto e vi informo che le indagini in merito sono ancora aperte, se vi è piaciuto questo articolo condividetelo e se vi piace quello che scrivo, a voi piacendo , sarebbe gradita una offerta per mantenere in piedi la baracca e continuare ad informarvi  

 Rocco Michele Renna

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