Proposta di progetto di rimboschimento della Murgia 

con quercia, Paulownia e piante autoctone

 per migliorare il clima locale 

e favorire la lotta al cambiamento climatico


Premessa

 

Il progetto di rimboschimento della Murgia mira a migliorare l'ambiente naturale della regione, ridurre la desertificazione e promuovere una crescita sostenibile. Grazie all'introduzione di specie autoctone come la quercia nelle zone non coltivabili e di specie a rapida crescita come la paulonia in zone vocate alla coltivazione, si intende creare un equilibrio tra miglioramento ambientale e sviluppo economico.

1. Obiettivi del Progetto

1.1 Obiettivi ambientali

 

    Ridurre la desertificazione: Contrastare l'erosione del suolo e migliorare la capacità di trattenere acqua.

    Migliorare il microclima: Aumentare l'umidità locale e ridurre le temperature estive attraverso la piantagione massiva di alberi.

    Sequestrare CO₂: Contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico attraverso la cattura di anidride carbonica.

    Incrementare la biodiversità: Favorire la crescita di specie vegetali e animali autoctone, preservando l'ecosistema della Murgia.

 

 

1.2 Obiettivi economici

 

    Sfruttare la Paulownia come coltura commerciabile, con benefici economici derivanti dalla produzione di legno pregiato, miele e biomassa.

    Ridurre i costi del progetto tramite l'integrazione di specie a rapida crescita come la paulonia, che potrebbe generare ricavi già nei primi anni.

    Creare occupazione: Generare posti di lavoro nel settore forestale e agricolo, grazie alle operazioni di piantagione, manutenzione e raccolta delle risorse.

 

2. Area di Intervento

 

L'area di intervento si estende per circa 100.000 ettari nella regione della Murgia, prevalentemente non coltivata, caratterizzata da suolo arido e fenomeni di erosione. Il progetto si concentra principalmente nel territorio del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, ma si estenderà anche nelle aree non protette della Bassa Murgia.

3. Piante Utilizzate e Tecniche di Piantagione

3.1 Paulonia

 

    Specie: Paulownia tomentosa e Paulownia elongata.

    Crescita rapida: La paulonia può crescere fino a 3-5 metri all'anno, con un ciclo di maturazione di 8-10 anni per la raccolta del legno.

    Caratteristiche economiche: Il legno di paulonia è molto leggero, resistente e commerciabile nei settori del mobile e delle costruzioni. Le foglie possono essere utilizzate come foraggio per animali e per la produzione di biomassa.

 

3.2 Querce autoctone

 

    Specie: Quercus ilex (leccio), Quercus pubescens (rovere), Quercus cerris (cerro).

    Crescita lenta: Le querce richiedono decenni per maturare, ma forniscono un habitat stabile e durevole per la fauna locale e migliorano il suolo.

    Ruolo ecologico: Essenziale per la conservazione della biodiversità e per garantire la resilienza del nuovo ecosistema.

 

3.3 Altre piante autoctone

 

    Macchia mediterranea: Includerà arbusti come lentisco, mirto, e corbezzolo.

    Specie pionieristiche: Verranno introdotte piante come il pino d'Aleppo e il bagolaro per stabilizzare il terreno nei primi anni.

 

 

4. Struttura del Progetto

4.1 Fasi del Progetto

 

Il progetto sarà suddiviso in tre fasi principali:

 

    Fase 1: Pianificazione (Anno 0-2)

        Studio di fattibilità: Valutazione delle aree idonee per la piantagione delle diverse specie.

        Coinvolgimento delle comunità locali: Consultazioni con le autorità locali, agricoltori e cittadini per ottenere consenso.

        Progettazione dettagliata: Sviluppo di piani dettagliati per la piantagione, con particolare attenzione alle aree dove piantare paulonia per generare ricavi economici.

 

    Fase 2: Implementazione (Anno 3-8)

        Piantagione: Piantagione su larga scala di paulonia nelle aree più adatte, e piantagione di querce e altre piante autoctone nelle zone ecologicamente più delicate.

        Creazione di sistemi di irrigazione: Installazione di impianti di irrigazione nelle aree più aride, utilizzando acqua piovana e tecniche di conservazione dell'acqua.

        Monitoraggio continuo: Sorveglianza continua delle piante giovani per garantire la crescita e il successo del rimboschimento.

 

    Fase 3: Manutenzione e Raccolta (Anno 9-20)

        Manutenzione delle piante: Cura delle piante giovani, con particolare attenzione alle querce e alla gestione forestale.

        Raccolta della paulonia: Una volta che la paulonia avrà raggiunto la maturità (circa 8-10 anni), si procederà alla raccolta del legno per scopi commerciali.

        Monitoraggio ambientale: Continuo monitoraggio degli impatti ambientali e climatici del progetto.

 

 

5. Aspetti Economici

5.1 Costi del Progetto

 

I costi stimati del progetto sono i seguenti:

 

    Pianificazione: €5-10 milioni (studio di fattibilità, permessi, consulenze tecniche).

    Implementazione:

        Piantagione e irrigazione: €3.000-5.000 per ettaro, con un totale di circa €300-500 milioni per la piantagione su 100.000 ettari.

        Manutenzione e sorveglianza: €1.000-2.000 per ettaro nei primi 5 anni.

    Manutenzione a lungo termine: €50-100 milioni (nei 10 anni successivi).

 

Totale stimato: €400-600 milioni.

 

5.2 Fonti di finanziamento

 

    Fondi governativi e UE: Il progetto può beneficiare di finanziamenti europei per il contrasto alla desertificazione e il miglioramento ambientale.

    Partnership pubblico-private: Collaborazioni con imprese nel settore del legno, biomassa ed energie rinnovabili.

    Vendita della Paulonia: La produzione di legno pregiato, biomassa e altri derivati dalla paulonia genererà ricavi stimati di circa €1.500-3.000 per ettaro all'anno a partire dal 10° anno.

 

5.3 Proventi e Ritorni Economici

 

    Legno di paulonia: Può essere venduto per scopi industriali (mobilio, costruzioni), generando un flusso di entrate sostenibile.

    Biomassa e foraggio: Le foglie di paulonia e i resti legnosi possono essere utilizzati per produrre biomassa energetica o foraggio per il bestiame.

    Eco-turismo: La creazione di nuovi ecosistemi e la riforestazione della Murgia potrebbe favorire lo sviluppo dell'eco-turismo, con ricadute economiche sulle comunità locali.

 

6. Impatti Ambientali e Sociali

6.1 Impatti ambientali

 

    Sequestro del carbonio: Il rimboschimento contribuirà significativamente a ridurre le emissioni di CO₂.

    Miglioramento della biodiversità: Verranno favoriti gli habitat naturali, contribuendo alla conservazione di specie animali e vegetali locali.

    Aumento della capacità idrica: Un maggiore numero di alberi migliorerà la capacità di trattenere l'acqua, riducendo il rischio di siccità.

 

6.2 Impatti sociali

 

    Creazione di posti di lavoro: Il progetto creerà opportunità di lavoro a lungo termine per le comunità locali, specialmente nel settore agricolo e forestale.

    Sviluppo economico locale: Le comunità trarranno vantaggio dalla vendita dei prodotti derivati dalla paulonia e dall'eco-turismo.

 

7. Conclusioni

 

Il rimboschimento della Murgia rappresenta un’opportunità concreta per migliorare l’ambiente e stimolare lo sviluppo economico attraverso l’integrazione di specie a crescita rapida e commerciabile come la paulonia e specie autoctone come la quercia. Il progetto richiede un impegno a lungo termine, ma ha il potenziale per cambiare profondamente il paesaggio della regione e contribuire al benessere climatico, economico e sociale del Sud Italia.

Nel progetto su indicato fra le specie pioneristiche, si può sostituire il pino d’Aleppo con il Pinus canariensis come specie pionieristica nel progetto di rimboschimento, ma ci sono alcune considerazioni importanti da fare:

Vantaggi del Pinus canariensis

 

    Resistenza alla siccità: Il pino delle Canarie è altamente adattato ai climi secchi, simili a quelli che si trovano nella Murgia, e potrebbe sopravvivere bene anche in condizioni aride. È noto per la sua capacità di resistere a periodi di scarsità d'acqua, grazie alle sue profonde radici.

 

    Crescita rapida: Sebbene la crescita iniziale del Pinus canariensis possa essere leggermente più lenta rispetto ad altre specie pionieristiche, una volta stabilito, diventa molto resistente e sviluppa una buona biomassa, utile anche per la protezione del suolo e la stabilizzazione delle aree erose.

 

    Resistenza al fuoco: Il Pinus canariensis ha una straordinaria capacità di rigenerarsi dopo gli incendi, un vantaggio nelle aree mediterranee, dove gli incendi boschivi sono frequenti. Questo potrebbe essere un punto di forza nella Murgia, un'area che potrebbe essere soggetta a condizioni estreme.

 

    Conservazione dell'umidità: Le chiome del pino delle Canarie favoriscono la creazione di microclimi umidi intorno alle piante, aiutando altre specie a stabilirsi nelle sue vicinanze.

 

Considerazioni

 

    Adattamento alle condizioni del suolo: Il Pinus canariensis è originario delle Isole Canarie, un arcipelago vulcanico, e si adatta bene ai terreni vulcanici e sabbiosi. Bisognerà valutare la compatibilità con i suoli calcarei e carsici della Murgia, che potrebbero richiedere un adattamento iniziale.

 

    Competizione con le specie autoctone: Essendo una specie non autoctona, c'è il rischio che possa competere con altre specie locali. Sebbene il Pinus canariensis sia meno invasivo rispetto ad altre conifere, sarà importante monitorare attentamente la sua integrazione con l'ecosistema della Murgia per evitare squilibri ecologici.

 

Integrazione nel progetto

 

Il Pinus canariensis potrebbe essere usato in aree particolarmente aride o dove il rischio di incendio è elevato. Potrebbe sostituire il pino d'Aleppo in zone più esposte o essere piantato insieme ad altre specie autoctone per garantire una rigenerazione rapida del terreno e offrire protezione alle piante più delicate.

Conclusione

 

Sostituire il pino d'Aleppo con il pino delle Canarie è una scelta fattibile e strategicamente vantaggiosa in termini di resistenza al fuoco, siccità e rigenerazione del suolo. Tuttavia, sarà necessario uno studio preliminare per assicurarsi che questa specie si adatti bene ai suoli della Murgia e non alteri negativamente l'equilibrio dell'ecosistema locale.

 

Il progetto di rimboschimento della Murgia è una grande iniziativa che richiederebbe il coinvolgimento di numerosi lavoratori in diverse fasi, con una gamma di mansioni specifiche. Ecco una stima dettagliata:


1. Suddivisione del Lavoro e Mansioni

Fase 1: Pianificazione (Anno 0-2)

Mansioni principali:

  • Esperti ambientali e forestali (20-50 persone): Studi di fattibilità, selezione delle specie vegetali, analisi del suolo e progettazione dettagliata del rimboschimento.
  • Geometri e ingegneri (10-20 persone): Progettazione delle infrastrutture necessarie, come sistemi di irrigazione e accesso alle aree.
  • Comunicazione e amministrazione (20 persone): Coordinamento con le autorità locali, gestione dei permessi e coinvolgimento delle comunità locali.

Totale lavoratori coinvolti: 50-90 persone per 2 anni.


Fase 2: Implementazione (Anno 3-8)

Mansioni principali:

  1. Operatori di piantagione:
    • Mansioni: Preparazione del terreno, piantagione di alberi e arbusti, stesura di sistemi di irrigazione, concimazione.
    • Numero richiesto: Circa 2-3 operatori per ettaro. Per 100.000 ettari, serviranno circa 2.000-3.000 lavoratori a rotazione per 6 anni.
  2. Operatori di irrigazione e manutenzione:
    • Mansioni: Gestione dei sistemi di irrigazione, controllo delle condizioni delle piante, rimozione di infestanti.
    • Numero richiesto: 500-700 lavoratori a rotazione.
  3. Esperti forestali:
    • Mansioni: Supervisione della piantagione, controllo della crescita delle specie, gestione del ripristino ecologico.
    • Numero richiesto: 50-100 persone.
  4. Meccanici e tecnici:
    • Mansioni: Manutenzione dei macchinari agricoli, gestione dei mezzi di trasporto e irrigazione.
    • Numero richiesto: 100-200 persone.

Totale lavoratori coinvolti: 2.500-4.000 persone all'anno per 6 anni.


Fase 3: Manutenzione e Raccolta (Anno 9-20)

Mansioni principali:

  1. Manutentori forestali:
    • Mansioni: Cura degli alberi giovani, potatura, gestione delle malattie.
    • Numero richiesto: 500-700 lavoratori a rotazione.
  2. Operai per la raccolta della paulonia:
    • Mansioni: Taglio degli alberi maturi (ogni 8-10 anni), trasporto del legname.
    • Numero richiesto: Circa 1.000 lavoratori durante i periodi di raccolta (ogni 10 anni).
  3. Gestione della biodiversità:
    • Mansioni: Monitoraggio della fauna e flora locale, protezione delle specie autoctone.
    • Numero richiesto: 50-100 persone.
  4. Gestione logistica:
    • Mansioni: Pianificazione della distribuzione del legname e della biomassa, vendita e marketing dei prodotti derivati.
    • Numero richiesto: 100 persone.

Totale lavoratori coinvolti: 1.500-1.800 persone all'anno per 12 anni.


2. Durata dell’Impiego

  • Breve termine (2 anni): Pianificazione e progettazione, che impiegherà circa 50-90 persone.
  • Medio termine (6 anni): Piantagione e implementazione, con 2.500-4.000 lavoratori all'anno.
  • Lungo termine (12 anni): Manutenzione e raccolta, con circa 1.500-1.800 lavoratori all'anno.

Totale anni di occupazione: 20 anni, considerando tutte le fasi.


3. Tipologie di Mansioni e Competenze

Mansioni operative:

  • Preparazione del terreno.
  • Piantagione di alberi e arbusti.
  • Gestione di sistemi di irrigazione.
  • Manutenzione e raccolta di alberi maturi.

Mansioni tecniche e specialistiche:

  • Supervisione forestale.
  • Analisi ecologica e monitoraggio ambientale.
  • Manutenzione dei macchinari.
  • Pianificazione logistica.

Mansioni amministrative:

  • Gestione del progetto e dei finanziamenti.
  • Rapporti con le istituzioni e le comunità locali.
  • Commercializzazione di prodotti derivati dalla paulonia.

4. Benefici Occupazionali

  • Creazione di posti di lavoro diretti: Circa 2.500-4.000 posti di lavoro all'anno nella fase di implementazione e manutenzione.
  • Indotto locale: Creazione di opportunità nei settori del trasporto, della ristorazione e del commercio per le comunità locali.
  • Sviluppo di competenze: Formazione dei lavoratori in tecniche di rimboschimento, gestione forestale e utilizzo di macchinari agricoli.

5. Costi per la Forza Lavoro

  • Retribuzione media stimata per lavoratori operativi: €20.000-30.000 all'anno per persona.
  • Retribuzione per esperti e supervisori: €40.000-60.000 all'anno per persona.

Totale costo della forza lavoro (20 anni): circa €500-700 milioni, una parte dei quali potrebbe essere compensata dai ricavi generati dalla paulonia e dai finanziamenti pubblici o europei.


Questo progetto potrebbe impiegare migliaia di persone in diverse fasi, offrendo una combinazione di lavoro a breve, medio e lungo termine. Oltre ai benefici ecologici, la creazione di occupazione a lungo termine rappresenta un'opportunità significativa per le comunità locali del Sud Italia.

La salvaguardia e il controllo ambientale sono fondamentali, soprattutto in un progetto su larga scala come il rimboschimento della Murgia. Questo tipo di attività richiede personale dedicato per prevenire danni ambientali, proteggere il territorio, monitorare l'ecosistema e prevenire attività illegali come bracconaggio, incendi dolosi o vandalismo. Di seguito aggiungo questa componente al progetto.

 

 


1. Mansioni delle Guardie Ambientali

Ruoli principali:

  1. Prevenzione e controllo:
    • Pattugliamenti regolari per monitorare il territorio.
    • Prevenzione e intervento rapido in caso di incendi o atti vandalici.
    • Sorveglianza delle aree di rimboschimento per prevenire il bracconaggio e il pascolo abusivo.
  2. Monitoraggio della biodiversità:
    • Rilevazione della presenza di fauna selvatica.
    • Monitoraggio dell'interazione tra le nuove foreste e le specie autoctone.
  3. Educazione e sensibilizzazione:
    • Interazione con le comunità locali per sensibilizzarle sulla protezione del nuovo ecosistema.
    • Organizzazione di visite guidate o eventi educativi.
  4. Supporto alla manutenzione:
    • Collaborazione con operatori forestali e tecnici per identificare zone a rischio o problematiche.

2. Numero di Guardie Necessarie

La Murgia è un territorio vasto e richiede un sistema di sorveglianza ben organizzato. Ecco una stima:

Per un territorio di 100.000 ettari, con una coppia di guardie ogni 1.000 ettari:

  • Guardie operative:
    • Per ogni 1.000 ettari servono 2 guardie per turno.
    • Considerando la necessità di coprire il servizio su 3 turni giornalieri (h24) e un ciclo di lavoro con giorni di riposo, servono 6 guardie per ogni 1.000 ettari.

Totale per 100.000 ettari:
6guardie×100aree da 1.000 ettari=600guardie operative.

  • Supervisori e coordinatori:
    • Servono 15-20 supervisori per gestire e coordinare il lavoro delle pattuglie.
  • Tecnici di monitoraggio ambientale:
    • Servono circa 30-40 tecnici per attività specifiche di analisi e valutazione ambientale (monitoraggio della biodiversità, utilizzo di tecnologie come droni, ecc.).

3. Costi delle Guardie Ambientali e del Personale

Retribuzione media annuale:

  • Guardie operative: €20.000-25.000 per persona.
  • Supervisori e tecnici ambientali: €30.000-40.000 per persona.

Costo annuale per il personale:

  • Guardie operative (600 guardie):
    600×€22.500 (media tra €20.000 e €25.000) =€13,5milioni all’anno.
  • Supervisori e tecnici (55 persone):
    55×€35.000 (media tra €30.000 e €40.000) =€1,925milioni all’anno.

Totale costo personale annuale:
€15,4-16 milioni.


4. Attrezzature e Formazione

Oltre al personale, servono attrezzature e formazione per garantire un servizio di sorveglianza efficiente:

Attrezzature:

  1. Veicoli:
    • Ogni coppia di guardie necessita di 1 veicolo (ad esempio, fuoristrada o quad).
    • Numero totale di veicoli: 300.
    • Costo per veicolo: €50.000 (fuoristrada completamente equipaggiato).
    • Totale costo veicoli:
      300×€50.000=€15milioni una tantum.
  2. Sistemi di comunicazione:
    • Radio, GPS, droni per il monitoraggio.
    • Totale costo sistemi: €1-2 milioni.
  3. Abbigliamento e attrezzatura tecnica:
    • Uniformi, kit di pronto soccorso, strumenti di monitoraggio.
    • Totale costo: €300.000-500.000.

Formazione:

  • Addestramento per pattugliamenti, prevenzione incendi, monitoraggio ambientale.
  • Costo stimato: €500.000-1 milione una tantum.

Totale costo attrezzature e formazione (una tantum): €17-18 milioni.

.


5. Durata del Lavoro

  • Le guardie operative devono essere attive per tutta la durata del progetto (20 anni) e oltre per garantire la protezione dell’ecosistema.
  • Supervisori e tecnici saranno necessari in modo continuo per le attività di monitoraggio e gestione del personale.

6. Costi Complessivi della Salvaguardia

Costo annuale del personale:

  • Guardie operative: €13,5-15 milioni.
  • Supervisori e tecnici: €1,9-2 milioni.
    Totale annuale: €15,4-17 milioni.

Costo attrezzature e formazione (una tantum):

  • Veicoli, sistemi di comunicazione, abbigliamento: €17-18 milioni.

Totale per 20 anni:

  • Costo personale:
    €15,4milioni×20=€308−340milioni
  • Costo attrezzature iniziali: €17-18 milioni.

Totale complessivo: €325-360 milioni.


7. Benefici della Salvaguardia

  1. Protezione del patrimonio naturale: Prevenzione di incendi, bracconaggio e vandalismo, che potrebbero compromettere il progetto.
  2. Monitoraggio continuo della biodiversità: Raccolta dati per valutare l'impatto ecologico del rimboschimento.
  3. Protezione diretta del rimboschimento e del nuovo ecosistema.
  4. Prevenzione di danni che potrebbero portare a costi molto più elevati (incendi, vandalismo, perdita di biodiversità).
  5. Creazione di ulteriori posti di lavoro qualificati per il territorio

Occupazione stabile: Creazione di circa 650 posti di lavoro diretti nel settore della sorveglianza e gestione ambientale


Conclusione

La sorveglianza e la salvaguardia del progetto richiedono un investimento importante e fondamentale per il successo a lungo termine del progetto, con costi annuali di circa €15,4-17 milioni e un costo iniziale per attrezzature di €17-18 milioni. Questo garantirebbe la protezione del territorio, la sicurezza del rimboschimento e il monitoraggio ambientale, oltre a creare lavoro stabile per oltre 600 persone per le comunità locali.
                                                                    

                                                                                                        Rocco Michele Renna

Commenti

Post più popolari