Quello strano oggetto a forma di chitarra...
Breve storia del bidet
Il bidet (italianizzato in bidè) nasce in Francia tra la
fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo, non si conosce né la data certa, né
il nome del suo inventore.
Fece infatti la sua comparsa in Francia nel 1700. A quel tempo
il suo presunto inventore, tal
Christophe Des Rosiers, ne installò uno presso la residenza del Primo
Ministro francese ad uso della sua signora, Madame De Prie. La cosa è giunta a
noi grazie alle memorie dell’allora Ministro degli Esteri – nonché amante
dell’allegra Madame De Prie – che nel 1726 racconta di essere stato ricevuto
dalla signora (con non poco imbarazzo) mentre era a cavallo di uno strano
sgabellino a forma di violino. L’episodio, raccontato da Spadanuda in “Storia
del bidet“, è tanto esilarante quanto assurdo. Ad ogni modo, per la prima volta
nella storia si parlò di bidet – definito “sedia di pulizie” negli inventari
dell’epoca.
Pare che il termine “bidet” fu comunque adoperato subito,
per la somiglianza con il termine francese “cavallino” (data la posizione che
si assume quando vi si è seduti sopra).
Curioso è constatare il fatto che, pur essendo un'invenzione
tutta francese, allo stato attuale delle cose il bidet non esiste in Francia,
come in nessun altro Paese del Nord-Europa.
La sua forma però deve aver ingannato spesso i francesi,
perché nel 1739 l’oggetto veniva pubblicizzato da un rivenditore (evidentemente
poco informato) come “custodia per violino in porcellana con quattro piedi”.
Teniamo presente che il Settecento è stato un secolo un
tantino avverso all’igiene personale: credenze religiose (e perfino mediche)
convincevano le persone che fosse peccato lavarsi perché questo costringeva a
guardarsi e toccarsi parti del corpo peccaminose.
l’illuminato Diderot (1768) spiegava alla figlia quali
fossero i dettami del decoro, sottolineandole “la necessità di celare a se
stessi quelle parti del corpo la cui vista potesse indurre al vizio”.
Con il passare dei decenni i francesi devono aver rinunciato
del tutto ad apprezzarne l’utilità, tant’è che oggi il bidet pare venga
installato solo nel 40% delle case. Mentre negli anni ’70 era presente in quasi
tutte le abitazioni francesi; solo negli ultimi decenni è stato eliminato per questioni economiche e
logistiche.
Perché noi italiani (e insieme a noi ci sono i greci, i
giapponesi gli spagnoli, i portoghesi e tutti i popoli "latini") ci
teniamo così tanto al bidet? Siamo degli schizzinosi? E soprattutto molti
"latini" si domandano come fanno gli altri popoli a lavarsi lì dove
non batte il sole?. Un quesito stupido, forse, tanto più che, sembra "misteriosamente"
siano puliti, fragranti e freschi di docce e docce. Però comunque è vero, da
parte di inglesi e simili, c'è un certo disprezzo per il bidet, quasi fosse una
forma bigotta di attaccamento alla pulizia. Ne farebbero volentieri a meno.
Eppure gli italiani, ma direi le italiane, pare abbiano una
rivendicata propensione per il bidet, "al bidet non si rinuncia".
...Il dilemma però rimane: che tutti abbiano voglia di lavarsi mi pare chiaro,
ma il bidet è per qualcuno uno strumento superfluo.
Ragioni storiche forse ce ne sono, se pensiamo che, sempre
in Francia, i bidet erano attrezzature da bordello, solo una meretrice aveva
bisogno di lavarsi in quelle "segrete" zone.
Ha sempre regnato il pregiudizio che il bidet fosse cosa da
donne e che le francesi e le inglesi si versassero addosso boccette di profumo
per poi avere la "patatina" sporca.
CURIOSITA’
Nel 2001 il Ministero
del Turismo francese ha distribuito un opuscolo informativo che delineava
alcune caratteristiche della clientela internazionale. In quest’opuscolo si
leggeva che solo gli italiani erano interessati alla presenza del bidet nelle
camere d’albergo, mentre ad esempio gli inglesi erano più impegnati a
controllare il tipo di cuscino presente sul letto.
A Napoli il primo bidet d’Italia
La sua diffusione nel nostro paese ha inizio ( lo dico con orgoglio
duosiciliano) grazie all’innovativa regina di Napoli, Maria Carolina
d’Asburgo-Lorena, che ne fece installare uno nelle sue stanze private della
Reggia di Caserta. L’esemplare (nella foto a lato) è composto da un catino in
metallo appoggiato su una struttura di legno scuro intarsiato.
Si narra che quando i Savoia arrivarono nel Regno delle Due
Sicilie non sapevano nemmeno cosa fosse il bidet. Dovendo inserirlo
nell’inventario dei beni ritrovati nella Reggia (saccheggiati sarebbe più
corretto…), non sapendo come definirlo, scrissero di uno “strano oggetto a
forma di chitarra“.
I Borbone in effetti avevano un concetto molto avanzato di
igiene personale (cosa stranissima per la loro epoca), tant’è che nella Reggia
vi è una vera e propria stanza da bagno. Una vasca in granito con acqua
corrente (all’inizio solo fredda), una toilette in marmo di carrara e un
elegantissimo bidet… il primo bidet della storia italiana.
Rocco
Michele Renna
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