In memoria del piccolo Davide



Mala sanità, al sud si muore

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Il 14 /09/2014 si è seppellito un grazioso angioletto di 18 mesi, Davide Capone,  che ha avuto la sfortuna di ammalarsi e di essere portato presso il nuovo ospedale della Murgia, frettolosamente rinominato  “ospedale Fabio Perinei” prima e dopo le lamentele, “ospedale della Murgia Fabio Perinei”. Fatto sta che quest’ospedale nato nell’idea di più di venti anni fa come un polo iper tecnologico per l’assistenza e la cura degli ammalati, è diventato prima un bancomat per le aziende di costruzione e per qualche famigerato personaggio occulto della politica, facendo in modo che per un cavillo o per un altro si bloccasse la costruzione ritardandone, di fatto, il completamento e quindi si doveva procedere all’adeguamento dei reparti. Cosa che si è ripetuta molto spesso, ciliegina sulla torta la diatriba sul nome da affidargli, cambiato quasi una volta il giorno. chissà che l’ultimo nome dato non gli porti sfortuna e con sé chi si ricovera?
Fatto sta che quest’ospedale è nato sotto una cattiva stella, con reparti vuoti e settori vitali mancanti, personale ridottissimo in tutti gli ambienti, mi sono recato per una richiesta personale e, dopo aver superato la selva dei malcapitati astanti, mi sono trovato di fronte ad una guardiola vuota perché l’addetto era inesistente e mi sono dovuto arrangiare chiedendo qua e la... brutto segno!
Che cosa è accaduto al piccolo angioletto Davide Capone? Sommariamente vi scrivo che, il piccolo è stato portato in pronto soccorso perché stava male e gli hanno diagnosticato solo un malessere da poco (non voglio tediarvi con l’anamnesi clinica) e dimesso poco dopo. Il piccolo mostrava segni inequivocabili di un’emorragia interna e i medici non se ne sono accorti in tempo tant’è che il piccolo è deceduto fra lo strazio di tutti i parenti e non solo e non è il primo caso, poco tempo fa un altro ancora.

A questo punto qualcosa non va nella sanità italiana o nella sanità del sud Italia? Dove 153 anni fa avevamo un medico ogni due abitanti, gratis e senza ticket e i padri della pediatria moderna erano proprio i Borbone. Tanto disprezzati dalla storiologia di regime che infama un passato glorioso, perché non sa come giustificare un’invasione a scopo di stupro e saccheggio di un popolo ricco, fiero e lavoratore e dove vigeva la meritocrazia e non la partitocrazia, dove i colpevoli erano puniti. Non dove (oggi) sono fatti sparire nei meandri della burocrazia per farli dimenticare e passare inosservati perché, probabilmente, protetti dall’alto.
Oggi un’altra madre ha pianto il suo bambino per l’incompetenza di chi doveva proteggerlo e curarlo, e domani a chi toccherà?


I Volontari Della ASSOCIAZIONE NAZIONALE DELLA POLIZIA DI STATO "ANPS" 

Della sezione di Matera e con il distaccamento di Gravina In Puglia 

Hanno voluto esprimere il loro cordoglio e il loro rammarico per quanto accaduto presso il nosocomio murgiano partecipando alla fiaccolata in onore di Davide. Sperando che tutto ciò non accada ancora e che non si debba piangere un congiunto per colpa della superficialità o dell’ignoranza in merito di chi credi ti possa aiutare in quel momento





Rocco Michele Renna



Attualità

La morte di Davide, nonna Caterina: «Ce l’hanno ammazzato, vogliamo giustizia»

scritto da Pasquale Amoruso
Bari
La morte di Davide, nonna Caterina: «Ce l’hanno ammazzato, vogliamo giustizia»
«Ce l’hanno ammazzato, vogliamo che la magistratura faccia giustizia e non ci arrenderemo fino a quando non sapremo la verità sulla morte del nostro Davide».  In lacrime Caterina Bosco, nonna di Davide Capone, il bambino di 18 mesi morto all’ospedale Giovanni XXIII, racconta la sua verità a Barbara D’Urso in un’intervista a Pomeriggio 5
Nonna Caterina è un fiume in piena e si scaglia contro l’ospedale della Murgia: «È un ospedale aperto dalla politica senza che ci fossero le condizioni necessarie per il suo pieno funzionamento. I medici che hanno sbagliato non sono degni di indossare il camice bianco. Ci vuole soprattutto umiltà. Non hanno trasferito Davide prima di lunedì sera per non perdere la faccia».
Ascoltate queste dichiarazioni, abbiamo parlato anche noi con la signora Caterina, che ci ha raccontato la sua versione dei fatti che hanno portato alla morte del nipote.
«È morto in camera tra le braccia di suo padre, mentre erano da soli - dichiara la nonna –  Il bambino era fortemente anemico dopo sei giorni che espelleva sangue. Gli stavano facendo una trasfusione. A un certo punto Davide ha digrignato i denti e, stretto gli occhi e poi il suo corpo si è afflosciato. Mio genero ce l’aveva in braccio. Ha suonato il campanello per chiamare un infermiere o un medico, ma era il cambio del turno e non c’era nessuno. Dopo quasi 20 minuti è arrivato un medico che ha tentato di rianimarlo, ma ormai non c’era più niente da fare»
Davide era stato trasferito al Giovanni XXIII lunedì sera, dopo una degenza di tre giorni all’ospedale di Altamura, dove gli era stata diagnosticata una gastroenterite virale, diagnosi convertita in sindrome muco emorragica a seguito di un eco-addome praticatogli solo nel pomeriggio di lunedì, dopo che la pancia del bimbo si era gonfiata e indurita.
Per i genitori del piccolo questo è il secondo lutto. La sorellina di Davide è morta sei anni fa all’età di quattro anni.

 http://bari.ilquotidianoitaliano.it/attualita/2014/09/news/la-morte-di-davide-nonna-caterina-ce-lhanno-ammazzato-vogliamo-giustizia-53199.html/

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