IL MAL GRAVINESE O SINDROME DELL'OZIO CRITICATIVO (S.O.C.)
Il mal gravinese o Sindrome dell'Ozio Criticativo (S.O.C.)
I simboli che rappresentano il Mal Gravinese sono normalmente un uomo addormentato (che quindi non sbaglia, ma neppure fa niente ) o sta alla finestra ad osservare tutti e criticare tutti.
La più famosa rappresentazione di questo stato d'animo è la Melencolia I, di Dürer, che lo collega alla
tristezza, ma anche al calcolo, alla riflessione, all'ozio criticativo.
In pratica il gravinese , partendo da un preconcetto assimilato o inculcato evita di produrre novità e si limita ad assorbire quanto basta per sopravvivere , di contro critica chiunque provi a smuovere le acque che lo porterebbe a darsi da fare e quindi produrre, ha l'avversione all'operare, mista a noia e indifferenza
Di fronte a progetti innovativi sulla città e i suoi cittadini si scatena subito, perchè sa che deve muoversi, altrimenti chi lo ha seguito fino ad ora capirebbe con chi ha avuto a che fare, e quindi senza ascoltare il nuovo progetto per la città scatena zizzania su preconcetti anche senza fondamento e gli altri affetti dalla stessa Sindrome lo seguono perchè in effetti gli dice esattamente quello che vogliono farsi dire, cioè che chi rappresenta le istituzioni è pigro e nullafacente, ladro ecc.
Alla richiesta particolare : " e tu cosa proponi?" si inalbera ancora di più dicendo che non si può fare niente in questa città e quindi meglio lasciare le cose come stanno paventando soluzioni sballate a modi di fare delle istituzioni, non sapendo che una legge nazionale impone quello che lui critica e non lo accetta neanche di fronte alla realtà dei fatti, o non vuole accettarla perchè in questo modo si scoprirebbero gli altarini mentali del soggetto e quindi rifugge al dialogo.
Nel momento stesso che qualcuno gli racconta esattamente quello che lui vuole farsi raccontare è il primo a seguire il cantrastorie, almeno cosi può ottenere quello che ha sempre desiderato, criticare e lavorare poco o niente.
Una persona che non reagisce o reagisce lentamente agli stimoli esterni; quindi apatico, pigro, fiacco nei movimenti e nell’operare, una persona, che non mostra alcun dinamismo in pratica un indolente ma con tendenze linguistiche aggressive per mascherare la sua sindrome.
Se troppo stimolati a lavorare possono arrivare anche alla diffamazione per ottenere quello che che gli spetta di diritto, secondo loro, l'ozio criticativo. Bisognerebbe subito riconoscere queste persone e isolarle dal contesto cittadino per evitare che la loro Sindrome contagi l'operatività di chi si vuole battere per la città o per il suo lavoro, anche negli uffici pubblici e in quelli scolastici sono presenti e sono quelli che alla fine rovinano il buon nome dell'ufficio stesso
Rocco Michele Renna
I simboli che rappresentano il Mal Gravinese sono normalmente un uomo addormentato (che quindi non sbaglia, ma neppure fa niente ) o sta alla finestra ad osservare tutti e criticare tutti.
La più famosa rappresentazione di questo stato d'animo è la Melencolia I, di Dürer, che lo collega alla
tristezza, ma anche al calcolo, alla riflessione, all'ozio criticativo.
Melencolia I o Melacholia I di Albrecht Dürer |
In pratica il gravinese , partendo da un preconcetto assimilato o inculcato evita di produrre novità e si limita ad assorbire quanto basta per sopravvivere , di contro critica chiunque provi a smuovere le acque che lo porterebbe a darsi da fare e quindi produrre, ha l'avversione all'operare, mista a noia e indifferenza
Di fronte a progetti innovativi sulla città e i suoi cittadini si scatena subito, perchè sa che deve muoversi, altrimenti chi lo ha seguito fino ad ora capirebbe con chi ha avuto a che fare, e quindi senza ascoltare il nuovo progetto per la città scatena zizzania su preconcetti anche senza fondamento e gli altri affetti dalla stessa Sindrome lo seguono perchè in effetti gli dice esattamente quello che vogliono farsi dire, cioè che chi rappresenta le istituzioni è pigro e nullafacente, ladro ecc.
Alla richiesta particolare : " e tu cosa proponi?" si inalbera ancora di più dicendo che non si può fare niente in questa città e quindi meglio lasciare le cose come stanno paventando soluzioni sballate a modi di fare delle istituzioni, non sapendo che una legge nazionale impone quello che lui critica e non lo accetta neanche di fronte alla realtà dei fatti, o non vuole accettarla perchè in questo modo si scoprirebbero gli altarini mentali del soggetto e quindi rifugge al dialogo.
Nel momento stesso che qualcuno gli racconta esattamente quello che lui vuole farsi raccontare è il primo a seguire il cantrastorie, almeno cosi può ottenere quello che ha sempre desiderato, criticare e lavorare poco o niente.
Una persona che non reagisce o reagisce lentamente agli stimoli esterni; quindi apatico, pigro, fiacco nei movimenti e nell’operare, una persona, che non mostra alcun dinamismo in pratica un indolente ma con tendenze linguistiche aggressive per mascherare la sua sindrome.
Se troppo stimolati a lavorare possono arrivare anche alla diffamazione per ottenere quello che che gli spetta di diritto, secondo loro, l'ozio criticativo. Bisognerebbe subito riconoscere queste persone e isolarle dal contesto cittadino per evitare che la loro Sindrome contagi l'operatività di chi si vuole battere per la città o per il suo lavoro, anche negli uffici pubblici e in quelli scolastici sono presenti e sono quelli che alla fine rovinano il buon nome dell'ufficio stesso
Rocco Michele Renna
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