PALAZZO POPOLIZIO XVII secolo di Gravina in Puglia.
Oggi 19 giugno del 2016 la città di Gravina ha potuto ammirare la
rinascita di un antico palazzo, il Palazzo Popolizio, fastoso palazzo del XVII
secolo di Gravina in Puglia.
Grazie ad un restauro durato quasi due anni il sogno della Proprietaria Sig.ra Prof.ssa Caterina Piarulli in Michele Deveteris è diventato realtà, varie vicissitudini e invidie hanno tentato di fermare questa grandiosa opera della Prof.ssa Piarulli ma la volontà ferrea e la scelta di mano d’opera vincente coadiuvata dalla professionalita del Marito Michele, ha saputo vincere ogni avversità.
Alta cura degli ambienti, certosino recupero di quello che è stato possibile recuperare, dati i maltrattamenti e rimaneggiamenti nonché incuria dei passati abitanti del Palazzo. Dopo che i componenti della Famiglia Piarulli avevano giustamente preso ognuno la propria strada di vita. il palazzo viene dato in eredità alla Prof.ssa Piarulli dalla mamma sig.ra Colonna Popolizio Chiara e cosi comincia a crescere il desiderio in lei di vedere finalmente la propria casa natia rinascere, dando lustro alla famiglia Popolizio e alla città.
E' situato nel cuore del centro storico a ridosso dell'antico rione Fondovito, in via Guglielmo Marconi proprio vicino l'antico arco della porta di San Agostino, già porta San Antonio. C'era il vescovo e il sindaco al taglio del nastro, invitati dalla sig.ra Caterina Piarulli oltre a tanti amici, la crèm de la crèm della Gravina bene, il fotografo amatoriale freelander Piero Amendolara, una delegazione del Movimento Duosiciliano (il segretario nazionale M. Ladisa e il rappresentante per Gravina R.M. Renna) nonché la presidentessa dell’associazione culturale e ambientale “stella del Monte” Gabriella Sabato.
il riconoscimento de “Il Brigante NEWS e 4 gigli di qualità come massimo valore è meritatissimo
Rocco Michele Renna
Grazie ad un restauro durato quasi due anni il sogno della Proprietaria Sig.ra Prof.ssa Caterina Piarulli in Michele Deveteris è diventato realtà, varie vicissitudini e invidie hanno tentato di fermare questa grandiosa opera della Prof.ssa Piarulli ma la volontà ferrea e la scelta di mano d’opera vincente coadiuvata dalla professionalita del Marito Michele, ha saputo vincere ogni avversità.
Alta cura degli ambienti, certosino recupero di quello che è stato possibile recuperare, dati i maltrattamenti e rimaneggiamenti nonché incuria dei passati abitanti del Palazzo. Dopo che i componenti della Famiglia Piarulli avevano giustamente preso ognuno la propria strada di vita. il palazzo viene dato in eredità alla Prof.ssa Piarulli dalla mamma sig.ra Colonna Popolizio Chiara e cosi comincia a crescere il desiderio in lei di vedere finalmente la propria casa natia rinascere, dando lustro alla famiglia Popolizio e alla città.
E' situato nel cuore del centro storico a ridosso dell'antico rione Fondovito, in via Guglielmo Marconi proprio vicino l'antico arco della porta di San Agostino, già porta San Antonio. C'era il vescovo e il sindaco al taglio del nastro, invitati dalla sig.ra Caterina Piarulli oltre a tanti amici, la crèm de la crèm della Gravina bene, il fotografo amatoriale freelander Piero Amendolara, una delegazione del Movimento Duosiciliano (il segretario nazionale M. Ladisa e il rappresentante per Gravina R.M. Renna) nonché la presidentessa dell’associazione culturale e ambientale “stella del Monte” Gabriella Sabato.
il riconoscimento de “Il Brigante NEWS e 4 gigli di qualità come massimo valore è meritatissimo
Rocco Michele Renna
L'immobile denominato Palazzo Popolizio è situato all'interno; del
nucleo antico della città di Gravina in Puglia e precisamente in una vecchia strada,
via Marconi, anticamente denominata delle Beccherie, nei pressi della
cosiddetta Porta di Basso, oggi Porta sant'Agostino nelle vicinanze
dell'omonima chiesa.
In tale ambito, a ridosso dei rioni popolari di Piaggio e Fondovito, si
ergevano le case signorili della borghesia latifondista.
II fabbricato è incluso in un grande isolato composto da una
successione di palazzotti dalle fattezze seicentesche: con rimaneggiamenti nel
nostro caso, tardo ottocenteschi come si evince dalla grande cornice, a mo’ dì
portale che abbraccia l'intero prospetto.
Interamente costruito in tufo, materiale di cui la zona è particolarmente
ricca, il fabbricato è costituito da un piano terra, un piano primo, secondo e
un piano terzo con aree terrazzate e suppigne.
Il piano terra è caratterizzato da un portale di ingresso che conserva
la tensione barocca nella contrapposizione volumetrica, in uno con il piano
superiore dei vuoti e dei pieni, questi ultimi rappresentate da paraste più
volte ribattute. I due piani superiori mostrano sopra le finestre cornici a
timpano triangolare e ad arco ribassato, con un vezzo centrale che, all'ultimo
piano, si slancia fino a raggiungere il cornicione di chiusura.
L'impianto planimetrico denuncia chiaramente che l'attuale
confermazione deriva da un accorpamento del palazzotto su via Marconi con la
parte sottostante con la parte retrostante che ha orizzontamenti a quote
differenti rispetto al precedente, probabilmente accorpato nel tempo in seguito
a successive acquisizioni.
Ai lati dell'ingresso ci sono due locali; quello a destra è coperto da
una successione di volte a vela, interamente realizzate in tufo; da esso si
accede alle cantine anch'esse scavate nel tufo a diversi livelli interrati.
Il locale di sinistra, più, piccolo ha il calpestio pesto a circa 90cm.
rispetto al piano stradale per la presenza della sottostante cantina.
Dall'ingresso, una rampa di scale, realizzata con gradini in mazzaro,
porta al primo piano dove si trovano gli accessi ai tre appartamenti.
Il primo con ingresso a destra della scala, è composto da un
disimpegno, coperto da una volta a padiglione, dal quale, a destra, si accede
al grande salone con affaccio su via Marconi.
Questo grande vano, con volta a padiglione conserva le decorazioni
pittoriche sulla volta a motivi floreali, festoni e medaglioni con vedute di
paesaggi.
Dal disimpegno si accede alla cucina e da questa ad uno spazio aperto
su cui si affacciano le aperture del secondo appartamento.
Quest'ultimo ha l'ingresso posto di fronte alle scale e da esso si
giunge in un ampio salone coperto da una volta a padiglione unghiata, collegata
ad una seconda sala con volta a crociera.
Per esigenze di spazio sono stati ricavati due piccoli vani deposito.
La prima sala è collegata al vano cucina dove è collocata una vecchia
cucina a legna dal quale tramite una ripidissima rampa di scale, si accede al
secondo piano.
Da qui si accede ad un grande vano: coperto da un tetto con struttura
in legno e coppi collegato ad un altro vano.
A margine di questa stanza ci sono due piccoli accessori.
A sinistra delle scale del primo piano si trova un terzo appartamento,
composto da un vano dal quale si accede sulla sinistra ad una sala che presenta
una volta dipinta, mentre sulla destra, si trova un piccolo vano destinato ai
servizi della cucina.
Il secondo piano è suddiviso in due appartamenti.
Quello con ingresso a destra è composto da un disimpegno con due camere
coperte da volte a cupola, unghiate; la prima presenta una finestra con
affaccio sulla rampa di scale, mentre l'altra camera presenta una finestra con
affaccio su via Marconi.
A sinistra del disimpegno si trova la cucina, il cui pavimento è in
marmette in cemento con decori floreali, ed il bagno.
Dal vano disimpegno, tramite una rampa, si arriva al sottotetto che a
causa di diversi crolli succedutesi nel tempo, presenta attualmente alcune zone
terrazzate ed altre coperte da semplici tetti a falda inclinata con struttura
portante in legno.
Rigirando sulla rampa sottostante si accede ad un piccolo ma grazioso
torrino belvedere dal quale è possibile scorgere bellissimi scorsi del centro
antico della città.
Al piano coperture si può arrivare anche attraverso una seconda e
disagevole rampa posta nei pressi della cucina del primo appartamento del piano
sottostante, che porta sull'altro lato del piano e che presenta anch'esso per
via dei crolli e delle demolizioni, porzioni terrazzate ed altre coperte.
I vani prospicienti la via principale sono sicuramente quelli di
maggior pregio in quanto conservano tutt'ora tracce di affreschi con motivi
floreali, festoni e medaglioni con vedute di paesaggi.
Dal torrino sopra il piano terrazza si gode un panorama notevole nel
quale si distinguono: la collina di Botromagno, in cui è presente un
insediamento archeologico di notevole interesse che abbraccia un periodo che va
dall'VIII sec. a.C. al III sec. d.C., la Basilica Cattedrale e l'intero centro
storico.
L'attuale proprietario è la prof.ssa Caterina Piarulli che ha ricevuto
l'immobile in eredità dalla mamma signora Colonna Popolizio Paola, attiva socia
dell'Associazione Amici della Fondazione Ettore Pomarici Santomasi di Gravina
impegnata nella valorizzazione e promozione culturale di questa città ricca di
testimonianze artistico-storiche-ambientali.
Pertanto, Palazzo Popolizio, quale esempio particolarmente importante
di architettura palaziale del XVII-XIX secolo in Gravina in Puglia, presenta
interesse storico-artistico ai sensi dell'art. 10 del D. Lgs. 42/04.
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