QUANDO I POLITICANTI FANNO “CARTELLO” di Michele LAdisa
QUANDO I POLITICANTI FANNO “CARTELLO”
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La politica del “cartello” è solo una
strategia buona per i gonzi di tutti i tempi e in ogni frangente. Il
cartello di “protesta” esibito ed ostentato, dovrebbe essere un modo
esclusivo di dichiarare il dissenso da parte di chi il potere non ce
l’ha .
Abbiamo già dimenticato la fantomatica
protesta dei “ridateci i treni a sud del 2012 ? In Puglia ma non solo,
tutte le istituzioni issarono sui “palazzi” mega cartelli come “La
Puglia non è un binario morto”. In testa all’elenco ricordiamo, per la
sinistra di regime, quello di Emiliano sul palazzo di città (vedi foto),
quella di Vendola sul palazzo della Regione Puglia. Per la destra
correa, quello di Schittulli sul palazzo dell’ex Provincia di Bari.
All’epoca del provvedimento a Roma
governava Monti, sostenuto, lo ricorderete tutti, appunto sia dalla
sinistra che dalla destra. Monti era lì per “salvare” l’italia dallo
spread, per leccare il sederone alla Merkel, per continuare a
distruggere le risorse e le infrastrutture del maledetto sud. E su
questo erano tutti d’accordo, la sinistra quanto la destra e cioè
Emiliano & Vendola da una parte, Schittulli dall’altra.
Conclusione della plateale protesta, un
nulla di fatto. I treni a sud non sono tornati e lorsignori in questi
anni sono rimasti tutti al loro posto, tenendosi ben stretta la propria
appartenenza, felici e contenti dalla protesta inscenata da mega
cartelli pagati da chissà chi. Loro avevano fatto quanto il mandato gli
competeva. Cioè niente o tutt’al più un cartello di protesta.
Dissenso che si manifesta con tanti
cartelli ostentati dalla nuova giunta regionale pugliese con su scritto
“difendiamo la bellezza”. Capo fila, ovviamente, Michele Emiliano,
nuovo governatore di Puglia, leader del centrosinistra locale e
soprattutto Presidente Regionale del PD. Cioè di quello stesso partito a
cui appartiene Renzi, promotore ed esecutore del provvedimento sblocca
italia ove è contenuta la decisione delle trivellazioni a tutto spiano
con il pieno diritto del Renzi di sostituirsi a proprio piacimento alle
volontà regionali che, almeno nelle enunciazioni, sono contrarie.
Ancora una volta Emiliano, che qualche
sprovveduto accredita di essere un “vero” meridionalista, avrà fatto il
suo dovere sino in fondo, esponendo un cartello di dissenso, per buona
pace di tutti. Intanto le ricerche nell’Adriatico sono cominciate
davanti alle coste Pugliesi. Ma Emiliano non vuole, lui non rinunzia
alla bellezza. E’ impotente ma anche connivente se è vero come è vero
che resta al suo posto, da pidiessino convinto, a braccetto del caro
nemico Renzi senza minimamente interferire o al massimo a parole. E le
parole se le porta il vento, mentre un cartello è sufficiente a
contrastare la distruzione di un Territorio, delle sue risorse, della
sua gente.
Fonte:
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http://www.ondadelsud.it/?p=12534
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