Il grido di dolore di una città , Gravina in Puglia (BA)
Il grido di dolore di una città
Ieri mattina intorno a mezzogiorno Raffaele Dimattia è stato trovato senza vita. Accovacciato sulle macerie di un periodo più buio di altri che pare stesse vivendo (come più volte segnalato dagli inquirenti) tra i ciottoli del torrente Gravina, sotto il ponte Viadotto. In una giornata soleggiata, la luce ha svelato brutale e improvvisa quanto la vita sia incredibilmente fragile. È in quello stesso luogo che il 31enne era stato avvistato l’ultima volta il giorno dopo la scomparsa. Il corpo di Raffaele è stato recuperato da un elicottero dei vigili del fuoco, con un boato assordante che non ha coperto il rumore della disperazione dei familiari, accorsi sul posto. Ora, i sorrisi di Lello resteranno impressi solo nelle foto, nelle immagini che lo ritraggono anche sui social. È il popolo della rete, gli amici che si chiedono perché... (Marina Dimattia -Gazzetta del Mezzogiorno)
... Ancora una volta Gravina sale agli onori della cronaca per motivi funesti. Non ci soffermiamo sul perché o come mai non è stato trovato subito questo ragazzo, visto che è stato rinvenuto solo dopo diversi giorni e nello stesso posto dove, più o meno, è stato visto l’ultima volta. Non ci soffermiamo nemmeno sul dolore dei familiari straziati da questa brutta notizia, non lo facciamo non perché siamo freddi e insensibili, tutt’altro… Lo facciamo proprio per non turbare ulteriormente questa famiglia che oggi piange un ragazzo di 29 anni, e soprattutto per non sentirci dire che lo strumentalizziamo. E sì, perché a Gravina lo sport che va alla grande è la critica passiva. Questa gente che critica non si è mai spiegata il perché e, per scoprirlo, abbiamo dovuto, purtroppo, aspettare che il cadavere venisse su per emersione dal letto del torrente o come mai abbiamo avuto bisogno di una associazione alpinistica di speleologia non di Gravina? Perché a Gravina non abbiamo niente di tutto questo! Abbiamo una protezione civile comunale, ma voi penserete che stia scherzando, vero? Purtroppo no, confermo: abbiano una sezione di protezione civile comunale formata da ingegneri e professionisti vari oltre che da volontari comuni, che probabilmente non hanno cognizione di speleologia o ricerche subacquee. Eppure abbiamo un torrente in alcuni punti molto profondo, quasi inaccessibile per la protezione civile, poiché senza esperienza e anche perché, probabilmente, nessuno di loro si sarebbe sporcata la divisa per scendere fin laggiù (divisa che viene regolarmente pagata dal comune). Eppure quella zona è molto pericolosa! E se invece di un adulto ci fosse stato un bambino? A che pro questi corpi, mi chiedo, se non vengono sfruttati? Fortunatamente non tutti sono così, ci sono anche alcuni ragazzi (pochi per la verità) che si danno veramente da fare e sono quelli che tengono su la baracca. Vogliamo parlare delle altre strutture di Gravina, per esempio la polizia municipale? In una città di quasi 50.000 abitanti sono meno di 20 unità e molti già in età pensionabile non riuscirebbero a coprire l’intera città, figuriamoci se possono essere impiegati nelle ricerche di una persona scomparsa. Hanno un piccolo mezzo antincendio per spegnere qualche focherello, ok, ma è davvero con quello dovrebbero arginare i ripetuti incendi che massacrano la nostra Gravina e il suo habitat rupestre? È sempre con quello che vorrebbero fronteggiare la massa di giovani e meno giovani che il sabato sera, e non solo, si radunano in quei posti isolati per ubriacarsi e drogarsi? Senza neppure mettere in conto che questi posti sono scarsamente illuminati. Metteranno le telecamere? E a che servono, visto che non c’è una figura attiva? A che pro. se non si fa prevenzione nelle scuole e nelle famiglie? Abbiamo Uno degli ultimi Boschi della Puglia e non abbiamo nemmeno una ubicazione per i Vigili del Fuoco, perché l’hanno spostata ad Altamura. Siamo consci che una parte delle colpe è da attribuire alla spending review di Renzi e compagni, ma anche alla cattiva amministrazione pre-Valente, con strascichi anche su questa. Movimento Duosiciliano sez. Gravina vuole far sentire la sua voce elevando un grido di Dolore e una preghiera per questo ragazzo e per la sua città, ma soprattutto chiedere a gran forza a questa amministrazione o alla futura «Diamoci da fare per Gravina, ora o mai più!» Lo chiedo pure ai cittadini passivi: fatelo anche per Raffaele, per Ciccio e Tore e tanti altri malcapitati che potrebbero incappare in sventurate giornate. È anche per questo che il Movimento Duosiciliano lotterà al fianco della città e dell’Amministrazione che raccoglierà la nostra richiesta. Vogliamo un posto attrezzato per i Vigili del Fuoco a Gravina, specializzazione speleologica per gli operatori anche di protezione civile, un corpo di vigilanti del territorio attivi anche nel bosco Difesa Grande, vogliamo le GAV (le GUARDIE AMBIENTALI COMUNALI VOLONTARIE), guardie decretate, volontarie ma non gratis, quindi opportunamente rimborsate delle spese , Gav che per un periodo molto breve hanno funzionato, poi i decreti furono frettolosamente ritirati e non se ne sa più niente, considerando un corso di sei mesi sponsorizzato proprio dal comune di Gravina. Ci auguriamo che le future GAV vengano appunto chiamate in servizio grazie a quel corso e non ad altri corsi fatti da associazioni che frettolosamente stanno fiutando “L’Affare”
Renna Rocco Michele (segretario cittadino e membro del comitato fondatori di MDS)
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