ARRESTI ENI – CENTRO OLI VAL D’AGRI MDS e Dibello in prima linea
Gli arresti e l’inchiesta della Magistratura di Potenza in merito al traffico di rifiuti di scarto delle lavorazioni petrolifere, la dice lunga sulla concreta possibilità, ancora tutta da far emergere, dell’inquinamento del Lago del Pertusillo al vicinissimo Centro Oli Val d’Agri – ENI.“Gli incredibili esiti delle analisi eseguite da MDS ad una fontanina pubblica di Bari”
Da mesi il MDS denunzia, in assoluta solitudine e nel silenzio più assoluto della stragrande maggioranza degli organi d’informazione, che l’acqua erogata ai rubinetti dei Pugliesi e del Lucani è inquinata da idrocarburi e metalli pesanti.
Che gli scarti di dette lavorazioni, in tutto o in parte, siano finiti nelle acque del Pertusillo è ormai più di un sospetto.
Il 18 settembre 2015 il Movimento Duosiciliano fece prelevare campioni di acqua da una fontanina pubblica dell’AQP spa sita in via Oberdan a Bari. I campioni furono immediatamente analizzati dalla società Accredia di Mesagne . Gli esiti sono stati sconcertanti ed hanno riguardato in modo inconfutabile questi elementi:
Tribromometano ; Dibromoclorometano; Bromodiclorometano; Bario; Boro; Alluminio.
Al riguardo del Tribromometano fu rilevata un presenza pari a 2,46 μg/L che ha invece un limite imposto dal D.lgs 152 del 2006 pari a 0,3 μg/L. Il superamento, in rapporto a questa legge è superiore di 8,2 volte .
Ancora più grave l’esito del Dibromoclorometano con una presenza pari a 3,9 μg/L e un limite imposto dal D.lgs 152 del 2006 pari a 0,13 μg/L. Il superamento, in rapporto a questa legge è superiore di 30 volte .
Allarmante anche il dato sul Bromodiclorometano dove è stata accertata una presenza pari a 2,16 μg/L contro un limite imposto dal D.lgs 152 del 2006 pari a 0,17 μg/L. Il superamento, in rapporto a questa legge è superiore di 12,70 volte .
Discorso a parte la presenza del BARIO e del BORO che nelle reti potabili non dovrebbero proprio esistere.
Ulteriormente è stata anche rilevata la presenza di Alluminio che, se pur considerato elemento secondario, va detto che la sua assunzione costante nel tempo, può provocare l’insorgenza del morbo di Alzeimer.
In possesso di questi elementi il MDS ha rivolto ripetuti appelli agli Enti di vigilanza e controllo, Arpa Puglia, ASL, Acquedotto Pugliese, di verificare le condizioni d’inquinamento dell’acqua erogata. Questi appelli non hanno sortito alcun effetto se non quello, inaudito, di “gentilmente” invitare l’MDS a destinare le interrogazioni all’ARPAB (Arpa Basilicata). Come se ci trovassimo in territorio lucano e non in Puglia.
E, come se non bastasse, nell’ultima nota in ordine di tempo, l’Arpa Puglia non ha mancato di definire le interrogazioni del MDS come “ingiustificate” e “provocatorie”.
Ora sappiamo bene come proprio l’Arpab sia caduta inevitabilmente nell’occhio del
ciclone investigativo della magistratura potentina. E sappiamo altrettanto bene delle gravi elusioni operate da Arpa Puglia, da ASL e da Acquedotto Pugliese nonostante i ripetuti interessamenti del MDS.
Dopo gli scandalosi arresti del caso Eni, le dimissioni del ministro Guidi, si faccia luce senza indugio alcuno sulle condizioni di potabilità dell’acqua erogata da Acquedotto Pugliese .
Stante la gravità complessiva della situazione che vede fortemente interessate le famiglie dei pugliesi per l’acqua proveniente dal Pertusillo e cioè dalla zona in cui insiste il Centro Oli ENI, acqua comunemente e normalmente utilizzata per ogni uso, il Movimento Duosiciliano prannuncia la preparazione di un esposto alla Magistratura Pugliese affinchè venga avviata un’inchiesta atta a mettere a nudo le condizioni di potabilità dell’acqua e colpire eventuali responsabilità di tutti gli organi di controllo e vigilanza pugliesi.
L’esposto sarà depositato i primi giorni della prossima settimana.
Bari, 01 aprile 2016
* Articolo tratto dal Comunicato Stampa del Movimento Duosiciliano a firma del Segretario Generale Michele Ladisa
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