Intervista a Michele Ladisa


“PRONTO A CONFICCARE L’ASTA DELLA MIA BANDIERA GIGLIATA A CIVITELLA DEL TRONTO”
D: Come e perchè nasce il vostro Movimento Duosiciliano?
R: troppa disparità, troppo disinteresse, troppo affarismo, troppe penalizzazioni tutto ai danni del territorio e del popolo del sud. 154 anni di unità non sono bastati a riequilibrare le enormi differenze tra le varie aree dello Stato italiano. Anzi il contrario. Il sud resta in condizioni coloniali, la sua gente in regime di sudditanza perpetua. L’inaccettabile menzogna storica risorgimentale. Questi i motivi della nascita di MDS da parte di un gruppo di amici conosciutisi sui social network.
D: Quanti membri conta e quali finalità avete?
R: Oltre 300 solo sulla città di Bari, il doppio in tutto il sud tra cui Napoli. Le simpatie e le condivisioni ideali ormai si contano in migliaia. Le finalità sono quelle statutarie, ridefinite con il Congresso di Napoli di giugno 2014. Abiuriamo le ideologie e la partitocrazia, privilegiando una lotta a tutto campo per il Territorio dagli Abruzzi a Lampedusa.

D: La vostra ultima manifestazione su cosa è stata?
R: Il nostro attivismo c’impegna in moltissimi settori: culturale, politico, sociale e solidale. Abbiamo avviato a Bari recentemente una battaglia sull’inquinamento del lago del Pertusillo che disseta milioni di pugliesi, lucani, campani. L’altro giorno abbiamo portato aiuti nel Sannio colpito dall’alluvione. Lo Stato Italiano è assente da queste parti.
D: Le piace il termine meridionalismo e meridionale o preferisce definirsi in un altro modo (es. duosiciliano o napolitano)?
R: Non solo io ma tutto il MDS classifica il “meridionalismo” come la “piagnoneria vigente” di cui ancora tutt’oggi ci accusano. Essere meridionalista significa condividere questa italia e il suo sistema. Non ci siamo con il meridionalismo, rivendichiamo la nostra vera origine. In fondo senza la cosiddetta unità saremmo oggi nati nelle Due Sicilie…
D: Spesso chi parla di Questione Meridionale e dei fatti del risorgimento viene additato come nostalgico, cosa pensa di questa accusa?
R: penso più cose di chi lancia questa accusa: che non ha capito una mazza, che non conosce la verità storica, che vive bene ed ha la pancia piena, che tifa juventus, milan o peggio la nazionale italiana. E’ solo un italiano sbandato da recuperare. Soprattutto se è un buontempone meridionale.
D: Cosa sa del TTIP?
R: Che è l’ennesimo trattato “transatlantico” internazionale che guarda solo da un lato. Che condiziona fortemente, non lascia liberi i duo siciliani di scegliersi i partners commerciali più congeniali in altre parti del mondo. Che obbliga il territorio a sud dello stivale a sopportare supinamente scelte che vanno bene per il centronord ma si rivelano inconcludenti o dannose per il sud.
D: Cosa pensa del problema immigrazione?
R: Un dramma causato dalle politiche, appunto, “transatlantiche” in cui l’italia è invischiata. Le guerre per portare le “democrazie” nel nord Africa e nel Medioriente sono state una iattura. L’immigrazione era una catastrofe annunciata, praticamente “voluta”. Per i cosiddetti “terroni” ancora fame e povertà: non vi sono più nemmeno possibilità occupazionali come lavapiatti nelle osterie. E’ anche possibile un disegno di sostituzione di intere popolazioni, tra cui la nostra.
D: Che idea ha della Lega Nord e del consenso di Salvini al Sud?
R: La Lega di Salvini è due cose: la riedizione fascista ripartita dal nord, un bluff planetario per chi del sud crede ancora nell’unità d’italia. Un bluff : non mi risulta che la Lega abbia mai cambiato il proprio statuto che, notoriamente, prevede la secessione. I destro fascisti del sud che votano Salvini sono solo degli sprovveduti: ignorano come stanno le cose e sono abbacinati dagli slogan salviniani. Chi si propone come Lega aspira solo ad un posto al sole della “loro” Roma ladrona.
D: Come vede l’Italia del domani? È indipendentista, federalista o altro?
R: Nel mio animo e nella mia mente c’è indipendentismo vero ma dobbiamo fare i conti con altre “ragioni” e “obblighi”. L’indipendentismo è rivoluzione costituzionale e istituzionale e può provocare spiacevoli sviluppi a tutti i livelli, nazionali ed internazionali, tutti da evitare. Se proprio dovrà ancora essere italia, che sia quella che non fu 154 anni fa: una federazione o una confederazione di Stati. Meglio accontentarci del “poco” ma pacifico. Ma sono anche pronto a conficcare l’asta della mia bandiera gigliata a Civitella del Tronto.
D: Cosa pensa dell’attuale frammentazione dei movimenti meridionalisti? Come pensi che si evolverà la situazione in futuro?
R: Chi parla di frammentazione pensa a una miriade di Movimenti meridionalisti che invece sono pochissimi, non più di 5. E da questi vanno sottratti i duosicilianisti. L’MDS, ad esempio non è meridionalista. Come dicevo prima, i meridionalisti condividono sistema italia e ideologie. Le ideologie frammentano e non unificano. Perciò, non chiamatemi pessimista ma realista, in futuro non prevedo nessuna unificazione. Sul campo si affermerà chi ha qualcosa da dire di diverso e veramente rivoluzionario, fuori dal sistema italia e fuori dalle ideologie.
D: Vuole lasciare un messaggio a chi legge questa intervista?
R: Ce ne sarebbero tanti. Ne faccio uno a voi, giornalisti e organi d’informazione. Non trascurate o eludete le nostre tematiche, sono utili all’opportuna conoscenza, necessari alla libera informazione, sono fabbisogno della gente, rispondono ai canoni deontologici del giornalismo puro. Su questo il “Roma” si sta distinguendo, e mi corre obbligo di ringraziare Lei e la sua testata giornalistica.
• La sintesi di questa intervista è stata pubblicata su “IL ROMA”, il 3 dicembre 2015 a cura del dott. Riccardo Bruno. La sintesi è stata concordata e autorizzata dal segretario del MDS, Michele Ladisa.

interamente tratto da ONDA DEL SUD

intervista su Tele Appula can. 174

 

Commenti

Post più popolari