Le monete complementari e il Sindaco Enrico Fratangelo





Le monete complementari come strumento di rilancio delle economie locali 

Rocco Michele Renna
Mi chiamo Rocco Michele Renna, solo Rocco per gli amici ed oggi voglio spiegarvi in breve cosa sono le monete complementari , perchè si usano e quando sono legali e soprattutto voglio mostrarvi il coraggio di un Sindaco: Enrico Fratangelo
 
Dalla nascita della moneta essa, seppur cambiando forma, ha mantenuto le sue caratteristiche fondamentali ed è stata sempre alla base della nostra economia.  Tuttavia in una situazione come quella in cui ci troviamo tutt’oggi, dove, da un lato, le piccole e medie imprese sono in difficoltà per la carenza di credito (- 116 miliardi di crediti dal 2012 al 2018 secondo Bankitalia) e molte famiglie faticano ad arrivare a fine mese, si sente il bisogno di trovare una soluzione per ridare ossigeno alle economie dei territori depressi, come ad esempio il Mezzogiorno d’Italia.
La moneta è l’insieme di tutto ciò che, in un dato Paese e in un dato periodo, è accettato come mezzo di pagamento, e usato quindi come intermediario degli scambi, misura dei valori e riserva di valore. La moneta è, in generale, uno strumento accettato da tutti per il pagamento di beni e/o servizi o nel rifondere i debiti. Essa può essere un qualunque oggetto il cui valore sia riconosciuto da tutti gli utilizzatori. 
Sin dai tempi degli antichi Greci, e fino alla metà del 1800 nel mondo sono esistite una pluralità di monete.  Gli ebrei, ad esempio, utilizzavano tre tipi di monete
 Allo stesso modo, nella Grecia antica vi era una netta distinzione tra moneta locale (tipicamente in bronzo e utilizzata per gli scambi all'interno dell'agorà) e moneta esterna (d'argento e utilizzata nel commercio estero).

Differenze tra moneta ufficiale e moneta complementare 
  •   Il corso su base volontaria, che si distingue dal corso legale della valuta nazionale, riconosciuta dall’autorità statale come mezzo di pagamento. 
  •  La presenza di incentivi alla circolazione, che possono realizzarsi come un costo per chi tiene ferma la moneta troppo a lungo o addirittura una vera e propria "data di scadenza", limitando così la funzione della moneta a mezzo di pagamento (ed evitando la stagnazione dell’economia). 
  • Il profilo spiccatamente locale, che fa sì che la ricchezza prodotta rimanga in loco invece di uscire dal contesto locale per prendere il volo verso paradisi fiscali. Inoltre la limitazione della circolazione a livello locale della valuta complementare contribuisce a proteggere le comunità locali dagli effetti dell'instabilità finanziaria che si genera a livello nazionale o internazionale.  
Bene tutto questo per dirvi anche che il Partito Meridionalista, di cui sono un fondatore e dirigente, tra le sue tante iniziative, ha come principio proprio il discorso della moneta complementare per risollevare le sorti del Sud Italico.

Le monete complementari nell’antichità 

Come anticipatovi prima, sin dai tempi degli antichi Greci, e fino alla metà del 1800 nel mondo sono esistite una pluralità di monete.  Gli ebrei, ad esempio, utilizzavano tre tipi di monete: il "siclo" per le attività religiose e per le transazioni che avevano a che fare col tempio, una moneta d'oro per lo scambio con altri popoli e una moneta di materiale più povero per il piccolo commercio locale. 
 Allo stesso modo, nella Grecia antica vi era una netta distinzione tra moneta locale (tipicamente in bronzo e utilizzata per gli scambi all'interno dell'agorà) e moneta esterna (d'argento e utilizzata nel commercio estero).  Questa convivenza tra più monete si è conservata nei secoli, fino (e oltre) alla nascita della cartamoneta nel diciottesimo secolo. In tutto questo periodo l'oro è stata la moneta prevalente per gli scambi con l'estero, con brevi periodi in cui è stato invece l'argento a ricoprire questo ruolo.  Con riguardo al commercio locale, coesistevano due monete, la moneta d'argento (di maggior pregio e potere d'acquisto), e quella di rame o bronzo, dalla capacità d'acquisto limitata e utilizzata soprattutto dai ceti poveri.  
Nel passato, dunque, esistevano monete diverse per scopi diversi. 

La progettazione di una moneta complementare 

Nella progettazione di una moneta complementare bisogna considerare 4 diversi aspetti:  
-    il mezzo di supporto utilizzato  
-    la funzione che si vuole attribuire alla moneta  
-    il processo di emissione  
-    il meccanismo di recupero dei costi  

I supporti delle monete complementari 

I supporti utilizzati per l'emissione e la gestione di monete complementari possono essere identificati nei seguenti tipi:  
-         Moneta merce: La moneta merce ha assunto nella storia una grande varietà di forme. Per secoli, le società hanno usato con successo sale, uova, tessuti e altri oggetti come valute di scambio. In tempi più recenti, durante la seconda guerra mondiale, nei campi di concentramento le sigarette venivano usate come valuta dai prigionieri. Oggi, la moneta di carbone di Osaka rappresenta un esempio contemporaneo di moneta merce.  
-         Banconote e monete: Sono il tipo di moneta più comune e familiare ai giorni nostri. La loro popolarità è dovuta ai bassi costi di produzione, alla facilità di trasporto e alla comodità nel maneggiarle. D'altro canto queste possono essere più facilmente contraffatte. 
-         Supporti elettronici: I mezzi elettronici comprendono le smartcards, dapprima utilizzate come borsellini elettronici, denaro elettronico e poi, negli ultimi anni, usate come carte di credito. 

Sindaco Fratangelo
Il Sindaco Enrico Fratangelo
 
Questo coraggioso Sindaco del grazioso comune di Castellino del Biferno (CB) in Molise ha sfruttato proprio la possibilità di stampare moneta complementare, contro la crisi economica da coronavirus e il disagio delle famiglie meno abbienti del paese, il Comune del Molise Castellino del Biferno conia una moneta comunale: il «ducato» riecheggiando Re Ferdinando II di Napoli ed è pronto a varare il «Borbone bond».
 Sindaco Enrico Fratangelo
Il ducato di Castellino del Bifurno

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