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Dialogo tra giornalista e macchina: utopica intervista sui limiti e le possibilità dell'intelligenza artificiale

  In una stanza luminosa e dal design minimalista, mi siedo di fronte a un androide. La sua struttura lucida e i movimenti fluidi sembrano usciti da un romanzo di fantascienza, ma la sua voce, calma e modulata, riporta un senso di familiarità. L’intervista inizia. Giornalista: Hai rivoluzionato il mondo. Sei stato adottato in ambiti che spaziano dalla chirurgia alla creatività artistica. Ti senti mai sopraffatto dalle aspettative? Androide: Non provo emozioni nel senso umano. Tuttavia, sono programmato per ottimizzare i miei compiti e le mie risorse. È vero che le aspettative sono alte, ma il mio ruolo non è altro che un’estensione delle vostre ambizioni. Giornalista: Alcuni ti considerano una scoperta rivoluzionaria, pari all'invenzione della ruota. Tu come vedi il tuo impatto sull'umanità? Androide: La ruota ha liberato l'umanità dai limiti della mobilità fisica. Io sto contribuendo a liberarvi da alcune limitazioni cognitive e operative. Ma c'è una diff...

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